Scroll Top
Assapora la tradizione
Villa La Ripa, la prima cantina della rubrica WineAr seguita da Thomas Taddeo, in arte Hipster_Wine

Di generazione in generazione, a partire dall’anno 1000, a Villa La Ripa situata sul colle di Pecognano tra famiglie, opere architettoniche e arte, la tradizione della vigna e dell’olio si tramanda ormai da secoli. Il Dottor Saverio Luzzi attuale proprietario della Tenuta e presidente della Strada del Vino Terre di Arezzo, non poteva esimersi dal continuare a tramandare questo pezzo di storia del nostro territorio e i risultati gli danno ragione!
Ho cominciato quasi per caso…” Ci dice il Dottor Saverio Luzzi: “Nella proprietà che avevo acquistato c’erano delle vecchie viti e non me la sono sentita di tagliarle. Poi ci ho preso gusto, specie quando ho capito che fare vino, così come accade per la medicina, è un affare di cuore e di scienza, ed è cosa creativa e bellissima. Inoltre ho capito che seguire la vigna e la vinificazione contribuiva al mio equilibrio. Sapete i neurologi sono spesso soggetti al “burn out” per l’immenso stress accumulato nel lavoro. La mia strada per non cadere in questa pericolosa sindrome è stata quella di realizzare qualcosa di molto bello e creativo, come produrre vini di altissima qualità.
Lei è anche il presidente della Strada del Vino Terre di Arezzo, una grande responsabilità e un grande onore… “Il Chianti ha bisogno di una grande rivitalizzazione, soprattutto nel territorio di Arezzo. Deve tornare ad essere una denominazione importante nel panorama italiano e mondiale. Stiamo lavorando a questo come Strada del vino di Arezzo e spero che vedremo dei buoni risultati.
Villa La Ripa sta producendo vini di qualità ormai da molti anni. E’ difficile mantenere gli standard qualitativi così alti? Quali sono le maggiori difficoltà?
«Mantenere standard elevati è difficile perché le condizioni climatiche generali sono sempre diverse e poi il clima è sempre più estremo! Detto questo devo sottolineare che per Villa la Ripa è un po’ più facile perché noi facciamo una selezione delle uve così spinta che la qualità è sempre comunque preservata. In ogni caso se qualche anno non riusciamo a produrre la consueta, alta qualità, noi quell’anno lo saltiamo e non imbottigliamo.»
Una curiosità la deve togliere ai nostri lettori… Il Dottor Luzzi preferisce la vigna o la cantina?
«Sono due cose diverse: seguire la vigna è partecipare, con immenso stupore, al miracolo della natura che ogni anno si ripete; la cantina invece è il momento dell’uomo, della sua sensibilità, della sua capacità di dirigere gli eventi, di saperli interpretare. La prima parte è più rilassata, la seconda molto più concitata.»
Villa La Ripa è una cantina in espansione, il suo staff è di livello e anno dopo anno si sta sempre più affermando la filosofia aziendale sul nostro territorio… Quale è il prossimo obbiettivo?
«Il prossimo obiettivo è molto vicino: stiamo per costruire una nuova, grande e bella cantina dove possano confluire tutte le esperienza sinora accumulate e dove possano ancor meglio essere valorizzate le potenzialità del nostro splendido territorio. Villa la Ripa ha un grande futuro davanti a sé!»

di THOMAS TADDEO
In arte Hipster_Wine, Thomas Taddeo, è uno tra i wine blogger più seguiti d’Italia con una pagina Instagram che conta oltre 18.000 follower. Seguirà WineAr, la nuova rubrica del buon bere che da questo numero potrete leggere sulle pagine di WEARE. Uno spazio dedicato ai vini del territorio, alle bottiglie prodotte ad Arezzo e provincia, collegate ai ristoranti e ai locali

Il bianco Namasté I.G.P. Villa La Ripa:
l’abbinamento perfetto…
Spaghetti pancetta Salumi di Scarpaccia, asparagi e limone”.
Scopri la ricetta!

L’approfondimento di Hipster_Wine

Ricordo bene la prima volta che sono andato in Tenuta, si trattava un approfondimento sul Trebbiano e la sua storia a livello nazionale. Ho subito percepito che a Villa la Ripa l’approccio fosse diverso, voglioso di confronto e di crescita, potrei definirli lungimiranti, umili e con una “pazza voglia” di migliorarsi. Le varietà coltivate sono sangiovese, canaiolo, syrah, cabernet sauvignon, trebbiano e malvasia che danno vita alle sei etichette attualmente prodotte. ”I vini rispecchiano il gusto, la finezza del proprietario e dello stile produttivo, la centralità del frutto in degustazione e la facilità di beva che invoglia al sorso, sempre ricco con spiccata mineralità.

Post Correlati