Scroll Top
Wine & Style
Tenuta Sette Ponti, conosciutissima ad Arezzo, ma soprattutto azienda vinicola apprezzata ormai in tutto il mondo!

Mi sono appassionato fortemente alla viticultura nel 1997 e devo ammettere che con il passare degli anni la mia passione è aumentata vistosamente…” Inizia così la nostra intervista con Antonio Moretti Cuseri, di Tenuta Sette Ponti, conosciutissima ad Arezzo, ma soprattutto azienda vinicola apprezzata ormai in tutto il mondo. “La Tenuta Sette Ponti è una zona molto vocata per produrre vini di grande qualità, merito anche di quel vigneto di sangiovese piantato nel 1935…
La produzione della Tenuta Sette Ponti è composta dal famosissimo Oreno, al Crognolo, passando per Vigna dell’Impero… Un vigneto con viti di 85 anni!
Ma quale è la sua storia?
«Vigna dell’Impero è una vigna storica, che fu progettata tra il 1932 ed il 1933 e definitivamente piantata nel 1935. Al suo interno non c’erano unicamente cloni a bacca rossa di sangiovese e canaiolo, ma anche a bacca bianca di trebbiano e malvasia e già allora fu creato un impianto di vigna intensiva, dando vita ad una vera e propria competizione tra le viti, aumentandone la qualità. Questo appezzamento è in grado di regalarci un vino da un carattere unico, dotato di un’identità pazzesca e che alla grande rappresenta la tradizione e la storia del nostro territorio.»
Tenuta Sette Ponti non è solo vino, ma piuttosto è conosciuta come un brand molto forte sia in Italia che all’estero.
A quale tipo di mercato è più facile approciarsi?
«Non ci sono dubbi… All’estero è molto più difficile! I nostri vini sono disponibili in oltre 50 paesi nel mondo, e per una realtà come la nostra che punta sull’artigianalità del prodotto è un bel successo. Ci tengo a sottolineare la cura del dettaglio; noi siamo biologici da sei anni ormai e curiamo i nostri sessanta ettari come se fossero tre. La nostra produzione è tutta manuale ed è fondamentale per mantenere altissimi gli standard qualitativi. Non ci accontentiamo mai e vogliamo fare la differenza, in vigna come in cantina, senza seguire nessuna ricetta, basandoci sulla ricerca del connubio perfetto di tutte le componenti che influiscono su un vino in ogni annata.»
Tenuta Sette Ponti è automaticamente associata ad Arezzo, di riflesso la città ed il territorio giovano dei vostri successi internazionali?
«Il vino è un valore aggiunto per il nostro territorio, dobbiamo essere più consapevoli del potere dell’enogastronomia. Arezzo è una città bellissima e potrebbe avere più valore di quello che ha, è una vera e propria culla di cultura e tutto ciò è “respirabile” percorrendo le strade della nostra città.
Abbiamo delle bellezze artistiche poco valorizzate, ci meritiamo una maggior cura alla parte comunicativa, ne servirebbe una adatta per un turismo di altissima qualità. Non smetteremo mai di dare il nostro contributo per la terra che amiamo!»
Siamo convinti che la storia di Tenuta Sette Ponti sia solo all’inizio ed è per questo che noi tutti immaginiamo grandi sviluppi per il futuro…
«Il nostro prossimo passo sarà quello di incrementare la nostra cantina, sia dal lato puramente tecnico e lavorativo che da quello qualitativo. Stiamo parlando di un progetto che è già partito e che ha richiesto investimenti importanti, non vediamo l’ora di farvela vedere!»

Via Sette Ponti 71, Castiglion Fibocchi
FB: Tenuta Sette Ponti
IG: tenutasetteponti

di THOMAS TADDEO

In arte Hipster_Wine, Thomas Taddeo, è uno tra i wine blogger più seguiti d’Italia con una pagina Instagram che conta oltre 18.000 follower. Seguirà WineAr, la nuova rubrica del buon bere che da questo numero potrete leggere sulle pagine di WEARE. Uno spazio dedicato ai vini del territorio, alle bottiglie prodotte ad Arezzo e provincia, collegate ai ristoranti e ai locali della community #wearearezzo!

L’approfondimento di Hipster_Wine
Assaggiando Vigna dell’Impero 2016
Sangiovese in purezza proveniente da un vigneto storico del 1935. L’emozione inizia ancor prima dell’assaggio grazie alla sua etichetta imponente che trasmette una storia di oltre 80 anni. Un Cru di sangiovese che scatena un filotto di emozioni in degustazione, partendo dal suo colore, rosso rubino generoso e splendente. All’olfatto racconta profumi di ciliegie, more di rovo, confettura di amarene, liquirizia, foglia di tabacco e sfumature di mirto e sottobosco. Caldo e saporito in bocca, si sviluppa in maniera eccellente; il tannino in evoluzione dona il suo contributo alla struttura ricca di estratto. Termina con una scia fresca e sapida ai richiami di violetta e piccoli frutti rossi.

Post Correlati