Scroll Top
Nudi siamo noi che guardiamo...
Andrea Lisa Papini s’è fatta strada nel panorama della fotografia contemporanea unendo una tecnica eccellente e un singolare linguaggio estetico

Siamo circondati da immagini e corpi umani, li vediamo ovunque. I corpi sono in posa ma non posano, i mille volti del corpo e i diversi modi di raffigurarlo, rivelando il lato più umano e fragile.
Andrea Lisa Papini, classe ‘95, s’è fatta strada nel panorama della fotografia contemporanea unendo una tecnica eccellente e un singolare linguaggio estetico. Il suo scatto come summa di un lungo lavoro preparatorio, come ritratto di una performance per un istante immobile.
Andrea ha sempre sentito il bisogno di raccontare la sua vita, come una sorta di diario segreto. Focus dei suoi scatti è la rappresentazione del corpo: la fotografia cattura la bellezza femminile, le proprie forme e i diversi movimenti. Le prime sperimentazioni, come gli autoscatti, nella sua apparenza più autentica e carnale. Andrea racconta di come la fotografia le abbia permesso di vivere in modo più consapevole i cambiamenti del proprio corpo, permettendole di scoprire con gradualità la nuova Andrea. Con il passare degli anni l’interesse si è spostato verso le forme in generale. Quell’universo femminile, dalle morbide linee ai tratti più duri, dai fianchi alle labbra.
Natura e cultura s’incontrano continuamente. La ricerca spasmodica di una continua performance all’interno dei suoi scatti. Il corpo catturato dallo sguardo. La performance si svolge sia nella messa in scena dell’artista che nel labirinto che si sviluppa nella testa di chi guarda: “Credo che l’essere umano sia una bellezza mozzafiato in tutte le sue imperfezioni. Un giorno ho guardato una mia foto ed ho capito di essere una donna. Provare a capire chi sono attraverso la macchina fotografica.
I suoi lavori, un’ode alla bellezza del corpo femminile, e non solo, al di là degli stereotipi di ogni genere. I suoi scatti non “normalizzano” i corpi delle donne, ma li elevano a meravigliose opere d’arte. Andrea con la sua sensibilità delicata, nel corso degli anni ha lavorato a diversi progetti, non solo per capire chi è come persona ma anche come fotografa. Il suo scopo? Catturare il movimento dal principio alla conclusione, dando vita a scatti in cui i corpi, le gambe e i volti danzanti disegnano letteralmente delle scie di movimento: “Voglio che tutti i miei scatti siano intimi e voglio che chi li osserva abbia la sensazione di essere entrato per un istante nel mio mondo.”

Essere donna, oggi, significa decidere di accettarsi senza filtri: una femminilità consapevole. Fotografie che vanno oltre gli stereotipi. Educano lo sguardo. Scatti che vogliono comunicare: immortalando corpi diversi in un modo tutto suo, attraverso la sua visione. Ritratti sinceri ed imperfetti e, per questo, bellissimi. Con la sua arte Andrea dà forma a una sensualità irriverente, schietta, naturale. La sua macchina si è fatta strada attraverso una serie di scatti molto personali e sensibili. Andrea riesce ad entrare nell’obiettivo e diviene un tutt’uno con la fotografia, prendendone possesso con una sequenza di gesti. Scene idilliache e dallo squisito sapore contemporaneo riempiono la poetica espressiva di questa promettente artista. Le sue modelle si lasciano condurre ed allo stesso tempo dettano il ritmo imposto loro dall’inquadratura carnale, mai sfacciatamente sfrontata, sotto la quale i loro corpi emergono come figure eteree: “Non osservo il corpo femminile come oggetto, ma lo riconosco come essere sensuale, lo celebro e lo esalto.
Un gioco complesso, un’alchimia di forme e di pose insolite. La luce, ben costruita, morbida ed avvolgente, fa emergere le silhouette nello spazio, esaltando l’armonia nella visione bidimensionale in bianco e nero attraverso una maturità visiva. Labbra, schiene e mani suggeriscono ma non svelano. Anche quando il corpo è nudo, una dialettica tra coprire e scoprire che tende ad esprimere libertà di tipo sessuale, ma con eleganza.
Una fotografia fatta di silenzi, riflessioni e meditazioni. Complessa nella sua costruzione ma così divinamente minimalista. Nella storia dell’immagine entra il tempo, entra il corpo immerso nella durata di un movimento. La purezza e la sapienza delle scelte di Andrea hanno congiunto immagini e dimensioni creando trittici e combinazioni in un gioco di rimandi in bilico tra eros, naturalezza e malinconia riflesse in queste poesie brevi chiamate fotografie performative.

di VERONICA VALDAMBRINI

IG: @andrealisaphotography
@artandrealisa

Veronica Valdambrini
VERONICA VALDAMBRINI

Stylist, Graphic Designer e Fashion Writer. Fin da quando ne ho ricordo, sono sempre stata attratta da situazioni, stili e differenti tipi di bellezza. Continuamente alla ricerca del nuovo ed alla riscoperta del vecchio, si affiancano a musica Jazz, Portrait Fotografici e cultura giapponese, piaceri e fonti di ispirazione per il mio lavoro e stile di vita.

Post Correlati