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WEARE & The Stars
Come sopravvivere alle Stelle
Come sopravvivere alle Stelle: da uno studio aretino, della serie “non si frigge mica con l’acqua”

A volte il cielo sembra volerci pendere in giro. Domenica, una di quelle tipiche aretine. Quelle che passano lentamente ma allo stesso tempo troppo velocemente, tanto che la sera ti ritrovi a cenare e a pensare “ma domani è veramente lunedì?”.  Stando alle rilevazioni degli studiosi aretini, della serie “non si frigge mica con l’acqua”, non si è mai più vivi di quando si è adolescenti. Il cervello è pieno di sostanze chimiche che possono trasformare la tua vita in una storia epica. Il caldo estivo dell’ultimo mese mi ha dato alla testa: ecco che Marte si avvicina e smette di funzionare, si arrende e rimanda tutto al prossimo mese. Se Alò è la parola più utilizzata da noi aretini, M’hai afienato è la seconda in tema di Segni Zodiacali.
L’oroscopo, astrologia, chiamatela come preferite, ormai è dappertutto. C’è voluto poco affinché le stelle raggiungessero le masse. Fino a qualche decennio fa, nessuno sembrava interessato a conoscere il proprio ascendente, a parte forse qualche decrepito rimasto ancora in fissa con Woodstock.
L’astrologia ad alcuni piace, altri la odiano, qualcuno la segue, per altri ancora è direttamente il male nel mondo. IO? Io sto nel mezzo.
Sono scettica per natura. Ma, siamo sinceri, è un dato di fatto che il più delle volte gli addetti ai lavori sparino un sacco di “boiate”. Sì, lo so, voi tutti starete in fissa con quella storia filosofica ancestrale dell’oroscopo di Brezsny, tutto metafore intellettualoidi, ci sta pure eh! Ma io, se proprio devo, preferisco qualcosa di un po’ più banale, ecco, qualcosa più alla Antonio Capitani o alla Branko, completamente hardcore, senza possibilità di appello.
Si dice che: ascendente, lune e astri sono in comunicazione continua tra loro. E la vita di tutti i giorni scandisce i ritmi e gli incroci delle stelle. Gli Acquario sono ribelli, i Leone egocentrici, gli Ariete testardi… E non si sa come, ma improvvisamente, tutti sanno dove hanno il sole, la luna e le stelle. L’astrologia, oggi è quello che una volta era rappresentato dalla psicoanalisi. Si sentiva spesso parlare di IO e super-io ad una festa; oggi è più facile imbattersi in qualcuno che parla di sé attraverso le posizioni del sole, della luna e dei segni zodiacali.
L’oroscopo è una fonte di risposte alla portata di tutti, una sorta di religione a buon mercato. Ti aiuta a definire gli altri, ma anche te stesso. E va bene così, dopo tutto l’immagine è la parte più enfatizzata nella nostra società moderna. In un’epoca di incertezza politica, di cambiamenti climatici e di ipotesi sulla fine del mondo, l’interesse per l’oroscopo non conosce crisi. Gli oroscopi sono ovunque. La lettura dell’astrologia non è matematica, ma ci sa guidare e la magia non è mai stata un’arte per pochi. La gente va matta per Mercurio Retrogrado, le conseguenze di una Super Luna e i movimenti del cosmo che influenzano le nostre emozioni. Una vita sempre più connessa e frenetica forse è alla ricerca di risposte semplici verso un mondo sempre più complesso.
Credere o non credere nell’oroscopo? L’astrologia appaga la mente e dà una piacevole sensazione di chiarezza e di ordine. Esseri umani come creature narrative che creano costantemente un significato da attribuire agli eventi, nel passato o nel futuro, intrecciandoli distrattamente con il presente. Ragazzi fragili e influenzabili. Timidi, insicuri e immersi nel mondo interiore, caotico ma ricco di fantasia. Leggere l’Oroscopo è diventata una sorta di curiosità, uno script delle nostre vite. Ci sembra di leggere in anticipo la sceneggiatura che ha al centro la nostra identità, e non importa che sia vero o meno, la maggior parte di noi lo dimentica subito dopo averlo consultato.
Quello che state per leggere non è propriamente l’Oroscopo dell’autunno/inverno 2020, ma il tentativo di portare una testimonianza tragicomica per noi aretini che stiamo sempre più cristallizzando un provincialismo degli anni che furono.

di VERONICA VALDAMBRINI

ARIETE (21 MARZO – 20 APRILE)
Non ce la faccio più… Come disse quello che cacò sull’ortica.
TORO (21 APRILE – 20 MAGGIO)
Chi è orbo, sordo e tace, vive cent’anni in pace.
GEMELLI (21 MAGGIO – 21 GIUGNO)
El peggio c’ha da venì! Disse quello che ingollò la roncola e arcacò ‘l manneco.
CANCRO (22 GIUGNO – 22 LUGLIO)
Si te piglio ‘nfra le mani, duri quante el bercio d’un gatto bighino… stretto a l’uscio.
LEONE (23 LUGLIO – 23 AGOSTO)
Se ‘l coglion volasse, te darebbon da mangià‘ co’ la fionda.
VERGINE (24 AGOSTO – 22 SETTEMBRE)
Il pan de l’altri ha sette croste.
BILANCIA (23 SETTEMBRE – 22 OTTOBRE)
La veggo buia… Disse quella che caminava sugli specchi.
SCORPIONE (23 OTTOBRE – 22 NOVEMBRE)
Amare senza essere amato è come pulirsi il culo senza aver cacato.
SAGITTARIO (23 NOVEMBRE – 21 DICEMBRE)
Men che la muffa e ’l mirdino, tutti i vizzi l’ha.
CAPRICORNO (22 DICEMBRE – 20 GENNAIO)
È meglio ave’ paura, che buscanne.
ACQUARIO (21 GENNAIO – 19 FEBBRARIO)
A l’ocio ‘ngordo gne schiantò ‘l gozzo.
PESCI (20 FEBBARIO – 20 MARZO)
Tanto vulivo scendere… Come disse quello che barullò de bicigretta.

Sappiamo che lo leggerete, anche se il vostro dio non è Breznsy e il Giovedì è il vostro giorno santo.

Veronica Valdambrini
VERONICA VALDAMBRINI

Stylist, Graphic Designer e Fashion Writer. Fin da quando ne ho ricordo, sono sempre stata attratta da situazioni, stili e differenti tipi di bellezza. Continuamente alla ricerca del nuovo ed alla riscoperta del vecchio, si affiancano a musica Jazz, Portrait Fotografici e cultura giapponese, piaceri e fonti di ispirazione per il mio lavoro e stile di vita.

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