Friday For Future è un movimento globale per la giustizia climatica e ambientale nato nell’agosto 2018 quando la quindicenne svedese Greta Thunberg ha iniziato uno sciopero scolastico intraprendendo un’azione di protesta fuori dal Parlamento Europeo. Con un cartello con scritto “Skolstrejk för klimatet” (sciopero scolastico per il clima), la ragazza chiedeva alle istituzioni un intervento per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Greta ha continuato a manifestare ogni venerdì (da qui lo slogan) e lo avrebbe fatto fino a quando il suo Paese non si fosse allineato con l’accordo di Parigi che prevede la limitazione del riscaldamento globale per evitare le conseguenze catastrofiche del mutamento climatico.
Friday For Future, grazie alla velocità con cui le notizie si diffondono sul web, ha presto attirato l’attenzione degli studenti di tutto il mondo spingendoli ad appassionarsi alle questioni climatiche.
I loro appelli hanno scatenato un risveglio internazionale dando vita ad una promettente ondata di cambiamento.
A marzo 2019 il movimento è approdato anche ad Arezzo e a settembre centinaia di giovani si sono dati appuntamento per le strade del centro manifestando la loro richiesta di maggiore cura per l’ambiente. La nostra città, sulla scia di Greta, aveva finalmente il suo venerdì della marcia per il clima.
Abbiamo chiesto ai ragazzi di Friday For Future Arezzo di parlarci delle loro idee e dei loro progetti.
Da chi e come è nato il movimento ad Arezzo?
«In occasione della prima manifestazione mondiale un numeroso gruppo di ragazzi di vari istituti scolastici della città si sono dati appuntamento in piazza e lì è nato tutto…»
Greta ha rimproverato i leader mondiali che pongono poca attenzione ai temi ambientali. A livello locale come hanno reagito le istituzioni a seguito delle vostre iniziative?
«Più volte abbiamo portato dinanzi al sindaco problematiche e idee per spingere la città verso un futuro più green (vedi il miglioramento della raccolta differenziata e l’incremento del verde urbano). Nonostante questo si è sempre riscontrato uno scarso interessamento da parte dell’amministrazione verso queste tematiche e con il passare del tempo molte proposte, anche fatte dallo stesso sindaco, sono cadute nel dimenticatoio.»
La voglia di attivarsi per chiedere un futuro migliore ha animato soprattutto i più giovani. Pensate che si sia risvegliato un sentimento che negli anni si era spento?
«Sicuramente la giovane età di Greta ha aiutato molti ragazzi ad uscire dal proprio guscio e questo ha contribuito non solo ad avere una grande mobilitazione per la questione climatica, ma anche a far nascere molte altre realtà di attivismo giovanile. Si è visto, ad esempio, come tanti progetti per la sostenibilità ambientale intrapresi negli anni sono stati portati a termine, proprio grazie al sostegno dei giovani.»
Il movimento ha avuto un forte impatto a livello mondiale. Cosa volete dire a chi lo critica?
«Vorremmo dire loro che il problema del cambiamento climatico è scientificamente dimostrato e che non esiste alcuna alternativa ad una coesione verso lo stesso obiettivo. Noi invitiamo sempre più persone, di tutte le età, ad impegnarsi a ridurre gli sprechi quotidiani, solo se tutti facciamo qualcosa le cose possono migliorare!»
In questo momento di grande difficoltà dal punto di vista sanitario, economico e sociale cosa sta facendo il movimento? Ad Arezzo avete qualcosa in programma?
«A livello locale abbiamo risentito, come tutti, delle restrizioni dovute all’attuale situazione sanitaria. Per questo abbiamo preferito non scendere in piazza, restando comunque attivi, sperando di poter riprendere presto a manifestare per un futuro migliore. Il gruppo nazionale, grazie ai social, è riuscito a mantenere alta l’attenzione che ha portato alcuni rappresentanti del movimento a dialogare direttamente con i membri del Governo. Fridays For Future ha avuto voce anche durante gli ultimi Stati Generali portando proposte per una ripartenza dell’Italia.»
di CLAUDIA DI BERNARDO
FB: Fridays For Future – Arezzo
IG: @fridaysforfuture_arezzo