San Ferdinando nasce alla fine degli anni ’90, con progetto di ripresa dei vecchi vigneti presenti nella zona, oltre alla ristrutturazione dei ruderi del vecchio centro aziendale dove troviamo casolari, essiccatoi, un vecchio camino ed un borghetto riconvertito in relais con piscina. L’obiettivo è quello di ospitare ed accogliere, ripristinando il concetto di toscanità.
Cosa è San Ferdinando?
«San Ferdinando è un progetto, una sfida, la valorizzazione di un posto incontaminato, lontano da centri abitati, immerso nel verde e nella quiete. É tipicità, è autoctono, l’esaltazione del nostro lavoro, svolto orgogliosamente da personale interno (eccetto la vendemmia, con raccolta manuale, qualche aiuto esterno ci serve). Dieci anni fa praticamente non esistevamo, ricordiamo ancora le risa con l’uscita del primo Ciliegiolo in purezza, annata 2010. Ora ne lanciamo oltre 10.000 bottiglie all’anno, delle nostre 45.000 totali.»
San Ferdinando nasce in una zona vitivinicola “nuova o inusuale” per la Toscana?
«La zona è sempre stata vocata, ed in passato vi sono state coltivazioni in tutte le colline attorno, sia di oliveti che di vigneti. Già nel 1700 si parlava del famoso vino “ottenuto nelle colline e tra i sassi di Ciggiano”. Negli ultimi 50 anni, in Toscana si sono sviluppate aree ed aziende ben più importanti in altre zone, lasciando la Valdichiana forse come una zona marginale. Diciamo che essendo in altitudine e tra diverse colline e venti spiranti, le caratteristiche dell’area sono completamente diverse dalle vallate, come pure dalla zona dell’aretino. Amiamo definire questo territorio come una toscana continentale, fresca, ricca di venti dominanti, escursioni termiche, estati e non solo fresche e ventose. Maturazioni spesso stentate.»
Quali sono le caratteristiche dei vostri vini?
«Sicuramente vini tipici, territoriali, varietali, freschi per utilizzare un unico aggettivo. L’areale ed il microclima a nostro avviso unico; esempio lampante, la gelata di quest’anno in aprile che ha distrutto le varietà precoci di mezza Toscana, non ha praticamente scalfito le nostre vigne, causa varietà piantate, ma soprattutto maturazioni e germogliamenti molto più tardivi.
Altro fattore determinante, la complessità ed eterogeneità dei terreni, sabbiosissimi superficialmente, poi ricchi di argille in profondità.»
Dove immaginate San Ferdinando tra 20 anni?
«La nostra mission è sicuramente la diffusione delle varietà autoctone, col Sangiovese e con il Chianti è più facile, il Vermentino è ben conosciuto localmente ed all’estero, il Ciliegiolo sta crescendo molto, il Pugnitello l’impresa più grande. La sostenibilità, la produzione biologica che portiamo avanti da anni (dal 2023 certificata), l’orgoglio del territorio, il portare avanti il lavoro dei nostri operai. Sarà difficile dire dove saremo tra 20 anni, solo modernizzando rispettando la tradizione, comunicando il nostro territorio ed il nostro lavoro, potremo mantenere il buon livello raggiunto.»
Che ne pensate dei vini del territorio aretino? Possono competere con le grandi denominazioni Toscane?
«Il territorio è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, è molto vasto ed eterogeneo (Casentino, Arezzo, Valdarno, Valdichiana, Cortona). Ha sicuramente picchi di eccellenza, manca di un collante, dei vitigni che accomunano le varie aziende, l’utilizzo di varietà internazionali, sicuramente non aiuta. Se possiamo competere con le grandi denominazioni Toscane? Dobbiamo ancora lavorare sodo, fare territorio e fare gruppo, anche se esportare oltre oceano Ciliegiolo e Pugnitello soprattutto, fa un piacere immenso.»
Oltre al vino a San Ferdinando è possibile vivere altre esperienze?
«San Ferdinando è vino, olio, agricoltura, ospitalità. L’azienda è composta da 8 appartamenti, 2 suites, una piscina, il tutto immerso nella quiete, nel silenzio, nel verde, nel rispetto dell’ambiente e dei dettagli. Il tutto circondato da tre buche da golf.»
Via del Gargaiolo, 33,
Civitella in Val di Chiana
sanferdinando.eu
FB: Società Agricola San Ferdinando
IG: @san_ferdinando_official
di THOMAS TADDEO
In arte Hipster_Wine, Thomas Taddeo, è uno tra i wine blogger più seguiti d’Italia con una pagina Instagram che conta 25.000 follower. Seguirà WineAr, la nuova rubrica del buon bere che da questo numero potrete leggere sulle pagine di WEARE. Uno spazio dedicato ai vini del territorio, alle bottiglie prodotte ad Arezzo e provincia, collegate ai ristoranti e ai locali della community #wearearezzo!
L’approfondimento di Hipster_Wine
Assaggiando Vermentino Toscana Bianco IGT 2018
Lo versi nel bicchiere, lo annusi, poi lo assapori e ti immagini di essere a goderti un tramonto in riva al mare! Il Vermentino dell’Azienda San Ferdinando si presenta così! Brillante e intenso giallo paglierino. I profumi di macchia mediterranea e le note minerali arrivano dritti ed immediati al naso, contornati da un elegante e raffinato bouquet di frutta tropicale, agrume di pompelmo, pesca ed albicocca. Si impreziosisce poi con sentori di fiori d’acacia e camomilla. La bocca è sapida, supportata da un’inebriante e importante freschezza, che dona al vino lunga e piacevole persistenza gustativa. In chiusura ritroviamo le note agrumate e minerali, che il naso ci aveva regalato in precedenza. Ottimo abbinato a del pesce alla griglia.