In vista dell’inizio della terza edizione dell’Arezzo Crowd festival, abbiamo incontrato la mente dietro a questo innovativo progetto che fa vivere la nostra città: il regista e organizzatore di eventi Giovanni Firpo.
Giovanni, per chi non ti conoscesse, raccontaci brevemente chi sei e cosa fai.
«Sono un regista teatrale e organizzatore di eventi, mi sono formato come attore e come regista in due importanti scuole nazionali e ho fatto tanta esperienza di lavoro in campo internazionale, ma essendo aretino ho sempre coltivato il desiderio di fare qualcosa nella mia città. E così è nato Arezzo Crowd Festival organizzato da Officine Montecristo, un’associazione e compagnia teatrale formata da giovani professionisti da tutta Italia.»
Arezzo è una piccola città dai gusti a volte molto particolari, invece l’Arezzo Crowd Festival ha avuto una buona risposta del pubblico fin dalla prima edizione, te lo aspettavi questo successo? A quale esigenza risponde secondo te il festival?
«Sul successo si spera sempre, ma è la conseguenza diretta del lavoro, della costanza e dell’impegno che si impiegano per raggiungere un risultato. L’Arezzo Crowd Festival è frutto del lavoro di tantissime persone giovani, che si mettono a disposizione per un anno intero per costruire una rassegna che coinvolge tutta la città, le istituzioni, i cittadini, i commercianti e le aziende, creando momenti di incontro e condivisione sulle tematiche culturali e sociali contemporanee. A questa esigenza, il Festival risponde già dalla prima edizione, colmando un vuoto che si era creato dalla crisi economica che la pandemia dello scorso anno ha solo contribuito a mettere a nudo.»
Rispetto all’anno scorso, in piena emergenza Covid, quest’anno Arezzo Crowd tornerà con una veste nuova e diversa. Cosa troverà chi sceglierà di partecipare?
«Il Crowd ha attraversato un ciclo in queste prime tre edizioni. L’entusiasmo del debutto, le difficoltà e l’incertezza della fase pandemica e l’attuale processo di rigenerazione e di ricostruzione. Ẻ con questo spirito che abbiamo pensato questa edizione, che vuole gettare i ponti per un progetto a lungo respiro che persegua l’obiettivo più alto possibile, le stelle: Ad Astra! In questa edizione sarà possibile vedere giovani professionisti emergenti, che propongono uno sguardo artistico sul contemporaneo nello Young Theatre Contest, e personalità importanti che trattano temi sociali, culturali, ambientali, visite ai luoghi storici della città e meeting nazionali di operatori culturali. In più musica in strada, mostre di arti visive, installazioni e una performance di narrazione urbana ai giardini dell’Anfiteatro.»
Cosa speri per il futuro di Arezzo Crowd Festival?
«Spero che continui a crescere come sta facendo e che diventi sempre più un punto di riferimento per i giovani della città e non solo. La partecipazione delle persone è il vero valore aggiunto del Crowd, che nasce per dargli voce e per essere un punto di incontro.»
Quindi ci vediamo l’8 settembre?
«Ci vediamo dall’8 al 12 settembre in tantissimi luoghi di Arezzo: passeggiate per la
città e sarà difficile non incontrarci!»
di MARTINA SALVINI