La psicologia dei social network può spiegare molti dei fenomeni e dinamiche che si generano sulle piattaforme social. Ricordiamo che ad usare i social media sono le persone. Persone portatrici di bisogni, aspettative e valori. Secondo la psicologia dei social network, le motivazioni che spingono le persone ad utilizzare questi strumenti sono diverse, ad esempio: senso di appartenenza, autostima, autorealizzazione.
Ma di particolare attenzione per gli studiosi del comportamento umano, è la relazione che ormai si è creata tra l’identità digitale con quella reale, e l’effetto denominato “prima impressione” che si genera con i social network. Online comunichiamo qualcosa di noi, del nostro modo di essere e di pensare. I profili social sono ormai utilizzati per farsi un’idea, ad esempio delle persone che dobbiamo conoscere per motivi lavorativi o personali. Così facendo ci costruiamo una prima impressione dell’altro.
In effetti, piattaforme come Facebook, Instagram e LinkedIn sono degli straordinari mezzi per conoscere nuove persone e anticipare l’immagine dell’altro.
Tutto questo è possibile perché questi social ci permettono di scegliere in maniera accurata la rappresentazione che vogliamo dare di noi al mondo esterno, attraverso frasi, foto, ma sempre di più brevi video, che possono diventare più o meno virali, non senza rischi. Tutto questo assomiglia molto ad un’attività di Personal Branding, a prescindere se l’utente decide di farlo consapevolmente per promuovere se stesso o inconsapevolmente per essere presente all’interno del mondo “fluido” di internet.
Ma ci sono delle considerazioni psico-sociali da fare: molto spesso le persone alterano la loro identità digitale con caratteristiche eccessivamente positive o verosimili ma non reali. Questa discrepanza può generare dei problemi. Alterare la propria identità digitale può fare nascere sentimenti di frustrazione e di svalutazione verso se stessi, in quanto nella realtà meno corrispondenza c’è tra ciò che siamo e ciò che vorremmo e più si generano sentimenti ansiosi e frustranti. Non c’è niente di male nel valorizzare caratteristiche positive, ma se si esagera costruendo personaggi che diventano delle caricature di se, questo non è funzionale a livello di serenità mentale. Date queste considerazioni è inevitabile riflettere su come tutto ciò finisca per condizionare l’impressione che gli altri si fanno di noi online.
Partiamo dal fatto che la nostra mente è predisposta a creare giudizi in base alle prime osservazioni. Questo processo è immediato nel senso che in pochi attimi, circa 30 secondi, la nostra mente riesce a generare un’impressione dell’altro. Questa impressione iniziale, è ampiamente studiata in psicologia, perché da essa si basa tutto il modo di comportarsi con tale soggetto. Tuttavia nella generazione delle prime impressioni online accade qualcosa di differente rispetto a quando siamo offline. Nel primo caso saremo orientati a considerare come informazioni salienti le immagini e i video pubblicati, il numero dei like e dei followers. Mentre nel secondo ci basiamo sul comportamento non verbale, sulle espressioni, il tono della voce, le movenze.
Il consiglio è creare un’identità che sia il più possibile trasparente e coerente con se stessi o addirittura in ambito aziendale con il prodotto/servizio che si intende promuovere, restando allo stesso tempo attrattivi per i propri followers o per il proprio target. Alcuni accorgimenti derivano dalla psicologia sociale, che ci insegna a sfruttare al meglio una serie di fattori.
In primis armonia tra informazioni ed emozioni: i social nascono per condividere emozioni, quindi raccontare senza annoiare, tenendo sempre presente che ogni parola, immagine, video si amplifica nel mondo digitale, quindi portare massima attenzione al fatto che ciò che comunichiamo sia nel rispetto di tutti. Mantenere la propria personalità, individualità, creando relazioni digitali basate sull’ascolto e su una comunicazione assertiva educata ed inclusiva. È fondamentale saper gestire le critiche adattando il linguaggio al proprio pubblico. Esporsi crea sempre dei pericoli, ognuno può essere colpito dal popolo degli haters, per questo è importante anche saper scegliere gli utenti con i quali si vuole stringere relazioni virtuali.
Siate voi stessi anche nel mondo digitale, perché l’incontro tra online e offline prima o poi avverrà, e se si è creata discrepanza e disarmonia tra queste due facce della stessa realtà, abbiamo fallito nell’utilizzo del mezzo digitale. Ognuno di noi è unico, quindi non dobbiamo andare a cercare cose che non esistono bensì bisogna imparare a conoscersi, nei propri limiti e nelle proprie risorse, per poter comunicare altrettanto bene chi siamo nel mondo digitale.
Dott.ssa Elisa Marcheselli
Psicologa-Psicoterapeuta Breve Strategica
elisamarcheselli.it
info@elisamarcheselli.it
Tel: 3886522077