Nella parte vecchia della città, in un portone all’apparenza minuscolo, si nasconde l’intera storia della comunicazione.
Quello che cela è il Mumec – Museo dei Mezzi di Comunicazione, che racconta come nasce l’intero mondo dello smartphone e fa toccare in maniera concreta tutto ciò che è stato a partire dai fratelli Lumier e dal Signor Meucci.
Il museo, ci spiega la direttrice Valentina Casi, è un museo vivo, interattivo, che anche quest’anno si è aggiudicato il titolo di museo di Rilevanza Regionale (premio che va a solo il 10% dei musei presenti in tutta la Toscana).
“Il nostro segreto” – continua Valentina – “è quello di portare sempre qualcosa di nuovo, che non si ferma solo al pezzo da collezione, ma anche alle varie mostre temporanee e all’aggiornamento costante del nostro centro di ricerca.”
A novembre 2020, in un clima di totale pessimismo, Valentina inaugura la mostra su Fellini, con pezzi originali di uno dei capisaldi del cinema italiano. Nonostante l’imminente chiusura della zona rossa, però il Mumec non si spegne e continua a rimanere attivo: decide di prolungare la mostra fino ad inizi ottobre 2021, e nonostante le scuole con presenze altalenanti, il museo si muove.
“La DAD non avrebbe reso giustizia al museo e i ragazzi probabilmente si sarebbero annoiati davanti allo schermo. Grazie ai professori e ai presidi siamo riusciti a portare nelle classi oggetti del museo, facendo non solo toccare la storia, ma incuriosendo i ragazzi a venire poi, in clima più calmo e sereno, tra le nostre mura.”
La direttrice sta già studiando la prossima mostra da esporre, e con un piccolo spoiler, ci racconta che sarà fatta per lo più da noi spettatori. L’idea è quella di portare i nostri vecchi cellulari al museo, e loro si preoccuperanno in primis di smaltire le batterie, e poi di mettere in ordine cronologico i telefoni dentro una teca in plexiglas.
Nel 2022 però Mumec cambierà casa! La sede, poco alla volta verrà spostata nel palazzo Perelli-Marsupini, conosciuto da tutti come la ex sede della Banca d’Italia. Nella nuova ubicazione verrà ampliata la parte della biblioteca, verranno esposti ancora più oggetti, la parte interattiva avrà un piano a se stante e ci saranno sempre mostre nuove a piano terra.
Il Mumec è un gioiello che ci invidiano da Londra a Monaco fino all’altra parte del mondo e noi aretini non potremmo esserne più orgogliosi!
di CHEYENNE MARIOTTI
FB: mumecarezzo
IG: @meseomumec