Quest’anno l’inizio della primavera coincide con la nascita di un nuovo evento musicale (non ce ne sono mai abbastanza!), chiamato Sound Storm, che si terrà il 1 Aprile presso il CAS Tortaia di Arezzo. Abbiamo quindi incontrato due degli organizzatori, Enrico Zoi (Blue Dot Productions) e Marco Baldassarre (Stranger Zine/Stranger Society), per parlarne più approfonditamente.
Ragazzi, parlateci dell’idea dietro al festival.
«Questo evento rappresenta l’incontro tra le nostre due realtà. Le origini del percorso che abbiamo intrapreso possiamo attribuirle al periodo pandemico, in cui Stranger Zine organizzava delle live musicali su IG con vari artisti e successivamente, con la progressiva normalizzazione della situazione, ha cominciato a fare una serie di eventi culturali in alcuni locali di Arezzo. Circa un mese fa, chiacchierando tra noi, abbiamo deciso di creare qualcosa di più incisivo ed è in quel momento che ci è venuta in mente l’idea di tirare su un festival, il Sound Storm, che speriamo possa crescere nel tempo anche con vari eventi durante l’anno. Abbiamo subito messo in tavola tutto quello che avevamo a disposizione tra Blue Dot e Stranger Society, arrivando a coinvolgere anche Comix Café.»
Com’è avvenuta la scelta degli artisti?
«Siamo partiti da una “velleità” perché Blue Dot non è solamente uno studio di registrazione, ma lavoriamo anche come collettivo e compagine artistica volta a chi orbita attorno a noi, quindi avevamo già una serie di idee e di proposte che ci sembravano adatte al festival. Lavoriamo in questo caso su generi molto diversi tra loro, cercando una varietà piuttosto ampia e puntiamo anche a portare questi artisti al di fuori del nostro contesto territoriale se possibile: abbiamo mire espansionistiche ed imperialistiche (ridono).»
Per quanto riguarda la location?
«Il CAS Tortaia è stata la nostra prima opzione ed anche quella definitiva, difatti il posto ha delle potenzialità enormi ed è ottimale per eventi come il nostro, mentre i soci del centro di aggregazione sono davvero entusiasti per questo festival. La loro struttura è un luogo che vorremmo valorizzare ancora di più, visto che possiedono un grande salone con palco provvisto di tenda insonorizzante, un’organizzazione interna già rodata e ci lasciano un’ampia libertà di manovra. Logisticamente oltretutto è un punto perfetto per il pubblico e la zona non è nuova ad eventi del genere.»
Perché avete scelto questo periodo dell’anno?
«Principalmente la nostra scelta dipende dalla quantità di eventi, più o meno grandi, che da maggio in poi cominciano ad uscire e quindi volevamo restare un po’ fuori dai mesi più caldi per evitare di accavallarci con questi ed andare ad occupare un periodo più libero e sicuro, soprattutto tenendo in considerazione che per noi è la prima edizione.»
Quale è il programma del festival?
«Si partirà alle 18:30 con un aperitivo e djset presso il bar Mengo, alle 21 si apriranno le porte per l’inizio dei live presso il CAS ed infine alle 2 ci sposteremo al Be ONE’S di San Zeno per la parte finale. Una dodici ore intensiva in tre location diverse.»
Cosa ha di diverso Sound Storm rispetto agli altri eventi?
«La nostra volontà è di creare un evento che prende spunto da situazioni underground del passato in cui si trovava un’ampia varietà di generi e di pubblico, senza troppe pretese settoriali. Uno tra tutti che possiamo usare come esempio d’ispirazione può essere Arezzo Wave e la sua grandissima varietà nell’ambito.
Dobbiamo partire dal presupposto che eventi simili al nostro siano tutti necessari per far ripartire il mondo della musica dal vivo, che negli ultimi anni ha purtroppo subito una grande batosta e sarebbe bello tronare ai fasti di trent’anni fa ma con le novità ed i presupposti di oggi.
Il destino di queste realtà resta chiaramente nelle mani del pubblico.»
di LORENZO STIATTI
IG: @soundstorm.festival
FB: Sound Storm