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Fibromialgia: informare è meglio che curare
Parliamo di fibromialgia con la Dott.ssa Lucia Fusconi

Dott.ssa Lucia Fusconi, si presenti.
«Sono un medico ospedaliero in pensione, reumatologo. Adesso faccio ambulatorio in studi privati e mi occupo di fibromialgia

Che cosa è la fibromialgia?
«Il nome corretto è sindrome fibromialgica, fa parte delle sindromi da dolore cronico. È una malattia vera che consiste in un’alterazione della percezione del dolore. I malati avvertono come dolorosi stimoli che normalmente non lo sono oppure li avvertono in modo esagerato.»

Chi è il soggetto tipico, con quali sintomi?
«La maggioranza dei malati sono donne, in rapporto di 4 a 1. Non ci sono predisposizioni legate all’età, colpisce bambini come anziani. Il 2% circa della popolazione è fibromialgica, ad Arezzo ci sono almeno 2.000 malati. Oltre al dolore sono presenti molti altri sintomi come disturbi del sonno e colite spastica, aspetti psicologici come depressione o ansia.»

Ma quindi, come possiamo accorgercene? È diagnosticabile?
«Sì, è diagnosticabile, ma non con esami diretti. Si procede infatti per esclusione e si usano questionari diagnostici. Le diagnosi sono in aumento: da un lato sia medici che pazienti sono più sensibili al tema, dall’altro si è notato che il Long COVID Effect aumenta la predisposizione alla sindrome.»

Dal punto di vista legislativo?
«Al momento non è riconosciuta, ma ci sono buone prospettive. È importante che malati e medici facciano gruppo. Le associazioni rivestono un ruolo molto importante, come AISF, Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, che ad Arezzo è ben presente sul territorio; rappresentiamo infatti una delle 4 sedi regionali di AISF, con sede presso la Misericordia. Organizziamo incontri periodici a scopo educativo su vari temi, come nutrizione, psicologia, attività fisica.»

Nella sanità aretina cosa è previsto?
«A livello sanitario nel reparto di Reumatologia esiste un percorso multidisciplinare per i pazienti fibromialgici. È necessaria infatti una terapia che coinvolga più specialisti. Proprio lavorando in ospedale vedevo molti casi in ambito reumatologico che arrivavano alla diagnosi tardivamente. I pazienti passavano da uno specialista all’altro e mancava il medico con la visione d’insieme.»

Ultime raccomandazioni?
«Il primo consiglio è una vita attiva! L’attività fisica è indicata come primaria in tutte le linee guida. Il secondo consiglio è di acquisire conoscenza e consapevolezza, ad esempio tramite i nostri canali social. Proprio a questo proposito, vi invito il 12 maggio in occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia a seguire cosa stiamo preparando!»

testo a cura di MARIA CHIARA MAGNANINI

sindromefibromialgica.it
IG: @aisfodv_official

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