Nata da un’idea di Fabio Mori, Fondatore e Direttore di Casa dell’Energia, e con la curatela di Andrea Lisa Papini e Gemma Bui, la mostra celebrerà la fotografia di cinque artiste, provenienti rispettivamente da Arezzo, Valdarno e Cles (TN): dall’erotico-onirico di Silvia Pannella alle suggestioni tribali di Flavia Gramaccioni, passando per la sacralità del binomio naturale/artificiale di Mara Giammattei e la sognante quotidianità di Susanna Caperdoni, fino a concludere con la doppia esposizione in bianco e nero, intangibile quanto icastica cifra stilistica di Andrea Lisa Papini.
Una frase di Haruki Murakami, scrittore e figura di riferimento nella narrativa giapponese degli ultimi due secoli, a grandi linee cita: “Non è che il significato non possa essere spiegato. Ma ci sono certi significati che si perdono per sempre nel momento in cui vengono spiegati a parole”. Noi crediamo che Murakami abbia ragione: le parole possono soltanto ciò che possono, ma capire un’opera d’arte, sentirla dentro, fino a fagocitarla e renderla parte di noi, è impossibile senza una reale esperienza visiva e sensoriale.