Al confine tra Toscana e Umbria è situata la sede della Whiterose Pictures, casa di produzione cinematografica di Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini, entrambi originari della provincia di Arezzo. In occasione del loro nuovo film Alla Ricerca di Rose, li abbiamo incontrati per realizzare questa intervista.
Come ha avuto origine la Whiterose Pictures?
«Tutto è iniziato nel 2006 da un gruppo di amici adolescenti con l’amore per il cinema. Siamo passati dalla semplice visione dei film, alla produzione di veri e propri corti, realizzati con passione e dedizione nonostante la poca esperienza. Il nostro primo lavoro si intitola Life’s But – La Vita Non E’ Altro Che…, uscito nel 2006, il quale ha coinvolto molte realtà del territorio ed ha avuto un’unica proiezione all’interno di un palazzetto dello sport, poichè non c’erano altre strutture che potessero ospitare i duemila spettatori presenti. Grazie ad esso abbiamo deciso di fare un passo in avanti, verso progetti più ambiziosi e con budget più consistenti. Dopo esserci messi in gioco, investendo le nostre finanze personali e cercando fondi ove possibile, abbiamo realizzato In The Market, horror divenuto nel tempo un piccolo cult, a cui ha partecipato anche Sergio Stivaletti, makeup artist di Dario Argento. Esso ha segnato il nostro passaggio da Associazione culturale a Società, ed è anche il primo film indipendente in Italia che ha raggiunto il maggior numero di sale senza appoggio di una major.»
Riguardo quest’ultimo film, mi sento obbligato a chiedervi il vostro pensiero sulla recensione che yotobi fece nel 2011 e che vi ha reso, volenti o nolenti, protagonisti di un pezzo di storia di YouTube Italia.
«La recensione di yotobi all’epoca ci risultò piuttosto feroce e non ci fece molto piacere, ma con il senno di poi possiamo vederne i lati positivi, visto che il film acquisì una discreta notorietà, arrivando anche a chi ancora non lo conosceva, e ci convinse persino a rilasciare i film sul nostro canale YouTube, che tutt’ora conta milioni di visualizzazioni e più di centomila iscritti. Il lungometraggio è stato realizzato con limitate risorse e l’esperienza del tempo, ma è giusto che le persone possano commentarlo, visto che è stato reso pubblico. Ripensando anche ad altri film del passato, ci sono stati casi in cui inizialmente certi lavori non sono stati apprezzati dal pubblico, ma nel tempo sono poi stati rivalutati. Non diciamo che sia il caso di In The Market, ma sicuramente adesso, rispetto alla sua uscita, ha molti meno detrattori. All’inizio non eravamo felici della situazione, ma se lo incontrassimo oggi sicuramente ringrazieremmo yotobi (ridono – NdA).»
Nell’elenco delle vostre esperienze, oltre a In The Market, mi è caduto l’occhio anche sulla partecipazione nel 2009 a New Moon – The Twilight Saga. Potreste parlarcene brevemente?
«Quello di New Moon è stato il set più grande a cui abbiamo mai partecipato. Per due settimane è stato girato in Italia, a Montepulciano, e noi ci siamo fatti avanti come assistenti alla regia, visto che la produzione cercava maestranze nella zona. È stata sicuramente un’esperienza incredibile, vista la portata mastodontica della produzione, con centinaia di comparse in scene di massa e inseguimenti con le automobili, per non parlare anche del cast, piuttosto interessante.»
Direi adesso di dare spazio al vostro ultimo progetto, Alla Ricerca di Rose. Che cose potete dirci a riguardo?
«Il film è stato lanciato in anteprima, con poche proiezioni mirate nel territorio; successivamente cercheremo di capire come poterlo distribuire al meglio, oltre che a iscriverlo ai Festival.
E’ un’iniziativa nata in collaborazione con il Ministero della Cultura e con quello dell’Istruzione: per questo sono state coinvolte quattro scuole e sessanta alunni, a cui abbiamo tenuto lezioni di cinema. Abbiamo successivamente mescolato i loro concept con i nostri, ed il risultato è stato proprio il lungometraggio Alla Ricerca di Rose, girato con qualità tecnica audio e video, e nel quale recitano solo bambini.
Sin da subito volevamo creare una trama abbastanza credibile, ambientando la storia in un ipotetico futuro (2029 – NdA), in cui si è verificato un evento misterioso che ha portato alla scomparsa di tutti gli adulti. Il film segue le vicende di un gruppo di bambini che si sono riuniti per far fronte a questa situazione e che, sintonizzandosi su un canale radio, intercettano un messaggio in loop di una donna di nome Rose (la voce è dell’attrice Valentina Lodovini – NdA). Questo li spingerà ad un viaggio tra varie peripezie per trovarla, perchè lei non è forse la sola figura adulta rimasta, ma in chiave critica è anche una sorta di figura genitoriale di cui tutti loro hanno bisogno. Il film parla inoltre di temi quali la negligenza umana, che porta alla fine del mondo, e la riscoperta della natura selvaggia e dei sentimenti.»
di LORENZO STIATTI
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