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L’arte è emozione, non per forza senso
In compagnia di Sarcastic Collage, con cui condividiamo una birra e qualche pensiero in libertà sulla sua street-art

C’è sempre nuova arte sui muri d’Arezzo, ma in questa occasione orientiamo il nostro sguardo su quelli che ospitano le opere di un’artista che più autoctona non si può, la quale sta rubando sempre più occhi, anche ben oltre i confini provinciali, a suon di composizioni dal nonsense vibrante e dall’impatto immediato ed indelebile:
Sarcastic Collage, con cui condividiamo una birra e qualche pensiero in libertà sulla sua street-art.

Come entra in questo mondo questa aretina dal tono pacato e dagli occhi fiammeggianti?
«La produzione artistica ed il collage fanno da sempre parte della mia espressività. Grazie all’incontro con la vostra vecchia conoscenza Alex Laben, conosciuto a Firenze tramite un amico in comune che nella sua attività esponeva le opere di entrambi, mi sono poi convinta ad attaccare a muro le opere che già popolavano il mio portfolio per farle finalmente conoscere come e quanto volevo. Sono partita proprio dalla mia Arezzo, giocando in casa, chiamando ovviamente Alex a supporto.
Da quella prima sera non mi sono più fermata, è diventata una droga, espandendomi anche verso Firenze e Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano c’è stata la prima esplosione di riscontri, tanto che è la città che ha da poco ospitato la mia prima mostra. Bello vedere come la mia svolta in termini di risposta positiva del pubblico sia arrivata dal basso, tramite la strada, che è una vera e propria galleria a cielo aperto: non sai mai chi può passare, ti esponi e ti apri a tutto e tutti…e rimane PER tutti!»

Una linea motrice che ritorna e da speranza, quella di artisti, personalità, persone, che riescono finalmente a decollare quando scelgono di scegliere, seguendo il nucleo istintuale delle proprie pulsioni, eliminando filtri e sovrastrutture, che già ci vengono somministrati a livelli soffocanti.
«Quando fai qualcosa ti devi divertire, è fondamentale. Io faccio questo di lavoro, non è certo facile, ma lo faccio ormai da anni, quindi esisto e resisto, significa che si può fare! Mai perdere il proprio lato bambinesco che vive giocando con ciò che preferisce davvero.»

Evviva gli artisti cresciuti ma solo anagraficamente, che riempiono i nostri passi di bellezza, da ammirare o ascoltare ma soprattutto da difendere. Lassù nessuno lo fa per noi; anzi la bellezza viene abbattuta a colpi di ruspa. Chiunque decida di continuare ad esprimere la propria interiorità in una qualsivoglia forma artistica è un vero eroe della resistenza, custode della massima forma di espressione umana che l’uomo stesso pare sempre più frequentemente dimenticarsi di possedere: l’arte.

A proposito della specifica bellezza per cui ringraziare Sarcastic Collage, non ci possiamo esimere da un approfondimento sui suoi soggetti inconfondibili e sulla modalità di realizzazione tramite collage che è piuttosto inusuale nell’arte di strada: come è maturata questa modalità espressiva?
«Il collage è stato un impulso, nel 2019 ho sentito da dentro che dovevo iniziare a combinare immagini diverse ed ho iniziato a farlo senza alcun retropensiero, fregandomene totalmente della commerciabilità. Erano pomeriggi di evasione dedicati esclusivamente a me, i miei lavori dovevano piacere a me e si muovevano, allora come ora, su una base prettamente estetica. Il bello del collage è che non ha regole! Di soggetti ne ho variati negli anni, fino ad arrivare al linguaggio che sento ad oggi più mio e che utilizzo con più frequenza: la combinazione tra testa animale e corpo umano. Questo mio processo creativo parte sempre dal cartaceo e mai da internet: ritaglio da splendide riviste anni ‘50/’60, portando questi brandelli di vintage nell’arte odierna.»
Discorso a parte merita l’ormai famosa donna col cuore in mano, che del significato innegabilmente lo contiene, per quanto multiforme e variabile in base alle diverse sensibilità degli occhi che la osservano…
«Sì, confesso che qualche carico emotivo c’è stato nella realizzazione di quest’opera, che poi tra l’altro è diventata quella con più apprezzamenti, nonché quella più venduta! Presenta comunque una doppia faccia dell’amore che rappresenta: da una parte l’apertura verso gli altri, dall’altra l’accudirsi intimamente.
Non perdiamoci però nella ricerca spasmodica di un significato razionale: faccio ciò che faccio non per spiegare qualcosa, ma per far vibrare le emozioni di chi guarda.»

Siamo felici ed orgogliosi che il nostro territorio continui a partorire in simile numero simili baluardi dell’emozionalità umana, in grado di persistere nella loro guerriglia artistica nonostante istituzioni tappanti e tarpanti e invidie che portano a sabotaggi provenienti anche dagli appartenenti alla stessa scena, che non tollerano l’affermazione altrui non comprendendone il potenziale benefico effetto anche per sé, se supportato e amplificato.

Equazione della salvezza del bello e nel bello:
Creare, diffondere, supportare.
Ripetere.

di ALESSIO FRANCI

IG: @sarcastic_collage

Alessio Franci
ALESSIO FRANCI

Musicomane innamorato di ogni applicazione del linguaggio. Cerco storie e suoni che mi facciano vibrare tanto ad ascoltarle, quanto a raccontarle. Osservo, rifletto, percuoto, vivo. Mi muovo per il mondo senza filtri e senza la pretesa di trainarlo, col solo obiettivo di conoscerne ed apprezzarne le sfumature più o meno armoniche.

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