C’è chi crede che, nonostante non sia bisestile, il 2025 sia un anno nefasto. In effetti, a guardarsi intorno, non ci sono segnali molto incoraggianti che facciano presagire che da qui al prossimo dicembre saranno rose e fiori. Anzi.
Siamo abbastanza convinti che quello che sta succedendo nel mondo possa dar ragione a chi vede con pessimismo l’anno appena iniziato. Pensiamo solo all’elezione di Trump… No, tranquilli non vogliamo fare la polemica/pippone sulla politica internazionale. E pensare che di cose da dire ce ne sarebbero parecchie, ma non ci paiono queste le pagine giuste per farlo, né tantomeno la sottoscritta si reputa all’altezza di eseguire un’analisi del genere. Poi, diciamocela tutta, chi avrebbe mai voglia di leggerla?
Certo alcune sue affermazioni fanno rabbrividire e se non venissero da quella bocca, ma da quella di un anziano signore che incontri al bar del quartiere, la mattina mentre ti bevi un caffè, farebbero solo ridere da quanto sono folli. Però purtroppo ad esternarle è stata la persona più potente del mondo (almeno sulla carta) e allora inizi a credere che quei presagi nefasti già percepiti da qualcuno, potrebbero avere un fondo di verità.
Questo 2025 ha portato con sé anche una grande novità in ambito tecnologico; l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. È lei la musa ispiratrice della nostra cover, questo perché ne stiamo facendo un uso sempre più importante a diversi livelli e per le più svariate attività anche nella realtà aretina.
Io e Chat GPT parliamo tantissimo, le chiedo (sì, per me è una donna) un sacco di consigli medici (forse non dovrei?) e le faccio anche domande più profonde solo per la curiosità di vedere cosa risponde. Le sue potenzialità sono infinite e chi ci capisce davvero ha già detto che diventerà una tecnologia di uso comune, di base all’interno dei vari dispositivi e apparecchi elettronici che usiamo nella vita di tutti i giorni.
Ma per quanto la troviamo utile e affascinante, crediamo che non potrà mai sostituire queste pagine. Queste ed altre; queste intese come fisiche, ma anche come contenuti, come redazione, come i brainstorming che ci facciamo per trovare gli articoli da pubblicare, l’aperitivo immancabile (che aiuta il brainstorming), il darsi un appuntamento reale in un luogo fisico, in cui incontrarsi e chiacchierare. Il doversi organizzare per prendere le copie, distribuirle, portarcele dietro, pese, ma che poi quando dai all’altro lo vedi che la voglia di sfogliare è irrefrenabile. L’occhio vitreo fisso sullo schermo lascia spazio a quello lucido e sognante di chi legge su carta e immagina, magari stropicciandola con le mani un po’ sudate, sporcata da quella goccia di caffè caduta inavvertitamente.
Niente potrà sostituire tutto questo.
Chat GPT non avrai il mio scalpo!
editoriale di MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta. Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete. Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage. Una laurea in giornalismo, un figlio umano e uno peloso, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…