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Not Only Funks

Dopo aver rilasciato un anno fa il loro primo EP "Not Only Funks", tornano i Granny's Garage con il singolo "La Ballata del Rimpianto" e "Orme"

Dopo aver rilasciato un anno fa il loro primo EP “Not Only Funks“, tornano i Granny’s Garage con il singolo “La Ballata del Rimpianto” e “Orme“, usciti rispettivamente il 25 Novembre ed il 31 gennaio scorsi. Abbiamo recentemente incontrato il gruppo per parlare del loro percorso.
Iniziamo dalle basi. Come e quando si è formata la band?
«I Granny’s Garage sono nati durante i primi mesi del 2020, da un’idea di Davide Bertolucci, il batterista e Andrea Simola, il cantante, i quali frequentavano la stessa orchestra, il Valdarno Jazz College Team. Nel periodo successivo si sono poi aggiunti in seguito a varie dinamiche, Gian Marco Barbacci alla chitarra, Dario Fedele alla tastiera e Paolo Spadini al basso. Sin da subito, anche quando eravamo in tre, abbiamo iniziato a comporre i nostri brani, anche se a distanza per via dei primi lockdown. Successivamente, abbiamo poi cominciato a provare di persona per un altro anno circa e alla fine siamo riusciti a fare il nostro primo live a Bucine nel 2023. A questo concerto ne sono seguiti altri durante i mesi successivi, come ad esempio al Wip in Valdarno, al Nirvana di Terranuova e al Viper di Firenze, senza contare le collaborazioni con alcune radio tipo Radio Fly, Radio Emme e una radio di Bologna. I migliori concerti sono stati comunque quelli della scorsa estate in apertura a Pellegrini degli Zen Circus e a Leo Pari, anche autore per Tommaso Paradiso.»

Sempre riguardo al passato più recente, parlateci del vostro primo EP “Not Only Funks”.
«La nostra prima autoproduzione è stato questo EP contenente sette tracce, di cui due registrate in presa diretta e coadiuvato dall’uscita del video “Industria Musicale”. Si parla di un lavoro piuttosto variegato perché al tempo sperimentavamo molto e scrivevamo di getto, senza che ci fossimo dati una vera e propria direzione, difatti i pezzi risultano un po’ diversi tra loro sotto vari aspetti, nonostante comunque la nostra impronta rimanga riconoscibile. Bisogna anche dire che ognuno di noi è influenzato da generi e artisti differenti, difatti si spazia dal Prog al Pop, dal Rap al Punk e così via, e questo ci permette di incastrare idee che partono da presupposti musicali diversi, creando così il nostro stile personale. Questo nostro stile, a volte, ha portato alcune persone a chiederci quale fosse il nostro genere perché non riuscivano ad inquadrarci facilmente, ma con la scrittura dei nuovi brani abbiamo cominciato a prendere una certa direzione.»

Arriviamo quindi ai nuovi singoli “La Ballata del Rimpianto” e “Orme” e al nuovo materiale in lavorazione. Cosa potete dirci a riguardo?
«I nuovi singoli, come anche i pezzi inediti in lavorazione, sono più ponderati e direzionati verso l’Indie/Pop/Rap, anche se resta ancora difficile categorizzarli (ridono). Abbiamo aggiunto una voce melodica che si contrappone alla parte rap, nuove armonie, dei nuovi effetti agli strumenti e stiamo producendo in maniera differente rispetto al passato. Diciamo che le nostre prime produzioni sono servite a conoscerci musicalmente e ad assestarci, mentre adesso lavoriamo con una maggiore consapevolezza dei nostri punti di forza e delle nostre mancanze. Per quanto riguarda i testi, invece, abbiamo sempre spaziato su svariati argomenti, ma in questi ultimi c’è una grande differenza di scrittura rispetto al passato: se nel precedente EP i testi erano scritti di getto da Andrea che seguiva il flow musicale, questi nuovi li stiamo scrivendo a più mani, con ogni componente che partecipa attivamente alla stesura.»
Prevedete di far uscire il nuovo materiale sotto forma di album?
«Per il momento no. Purtroppo la fruizione della musica è fortemente cambiata nel tempo e con la soglia di attenzione davvero bassa dell’ascoltatore medio, c’è il rischio che le persone ascoltino il primo brano e poi passino ad altro senza immergersi nell’esperienza completa che un album dovrebbe dare. Adesso le piattaforme di ascolto con il loro metodo, favoriscono la forma dei singoli che sono più rapidi e meno impegnativi. Noi, come tantissimi altri artisti, ci dobbiamo adattare a questa realtà per poter andare avanti.
Comunque, per concludere, volevamo ringraziare Guru Groove di Multiverse Studio, Hoppy Lab per averci ospitato e tutti coloro che ci hanno sostenuto fin dall’inizio del nostro percorso e che tutt’ora ci spronano a continuare. Grazie!»

di LORENZO STIATTI
Credits Dario Fedele

IG: @garagegrannys

Lorenzo Stiatti
LORENZO STIATTI

Chitarrista e cantautore, principalmente legato da un amore indissolubile alla musica punk e a tutte le sue derivazioni.
Lettore accanito sin dall’infanzia e scrittore al giorno d’oggi.

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