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Chimera Arcobaleno ha eletto il suo nuovo Direttivo; abbiamo intervistato per voi la nuova Presidente, Jasmine Piattelli

L’11 Gennaio scorso Chimera Arcobaleno – Arcigay Arezzo ha eletto il suo nuovo Direttivo. Abbiamo intervistato per voi la nuova Presidente, Jasmine Piattelli.
Sono state settimane dense di impegni e di emozioni, immagino. Come ci si sente?
«Effettivamente è stato un periodo abbastanza pieno, tra la ricerca di informazioni sull’Associazione, lo scoprire nuovi gruppi e realtà che già da prima conoscevo, ma che da adesso dovrò conoscere ancora meglio. E poi le interviste, il prendere in mano le cose, cercando di svilupparle; ci si sente indaffarati, ma felici.»
Quale è stato il tuo percorso nel campo dell’attivismo e dell’associazionismo?
«Jasmine è nata nel 2002, dopo un momento esistenziale particolare, a seguito del quale ho dovuto ricostruirmi rispetto a quella che era stata la mia vita precedente, rimuovendo gli stereotipi culturali e le aspettative altrui che ancora avevo addosso, e prendendo consapevolezza di tanti piccoli aspetti che non avevo mai considerato prima, essendo stata fino ad allora determinata molto superficialmente da un atteggiamento culturale patriarcale. Quando ho completato questa esplorazione personale, ho capito che al mondo c’erano ancora molte ingiustizie da abbattere e molti diritti da conquistare, e ho pensato di fare qualcosa. Nel 2004 ho preso contatto con IREOS, associazione LGBTQIA+ di Firenze, dove all’epoca abitavo. Ho iniziato con uno sportello settimanale, rivolto alle persone che percepivano la propria identità di genere come non conforme al loro sesso di nascita. Ho portato avanti vari progetti, tra i più importanti: la partecipazione al Coordinamento Nazionale delle Associazioni Trans Sylvia Rivera; un progetto della Regione in collaborazione con il MIT e con Crisalide per la creazione di “Carta IDA for Trans”, una carta prepagata da poter utilizzare per le spese relative alla formazione presso gli uffici dei Centri per l’Impiego, al fine di favorire la valorizzazione delle competenze delle persone T; la presentazione di un disegno di legge dell’onorevole Vladimir Luxuria alla Camera nel 2007; infine traamicheetraamici.org con Cesvot: un portale web per incentivare la comunicazione scritta tra le persone trans, all’epoca ancora poco visibili.»

Successivamente, come ti sei avvicinata a Chimera?
«Mi sono trasferita, continuando a lavorare con IREOS fino a circa il 2013-2014; poi, gestire figli e lavoro era diventato sempre più impegnativo, e non sono più riuscita a portare avanti l’impegno associativo. Nel 2017 mi sono avvicinata a Chimera, dove sono stata accolta molto bene, non sentendomi mai giudicata. In quell’occasione sono entrata in contatto anche con Natascia Maesi, che mi ha portato poi in Rete Trans Nazionale, finché sono diventata referente per rappresentare Arcigay a Transgender Europe, un’associazione sostenuta e finanziata dalla Commissione Europea che indaga lo stato di salute dei diritti trans in ogni stato dell’Unione, promuovendo formazioni, progetti, campagne. Recentemente mi sono occupata di revisionare i dati per la Trans Europe Map. In tal modo, mi sono sentita sempre più coinvolta nei lavori, fino a propormi per la Presidenza, chiedendo però di avere una persona giovane accanto, e avendo la fortuna di trovare Vanessa, cosa che mi ha riempito il cuore di gioia.»

Il tuo ruolo assume ancora maggior importanza in un’ottica di “politicità dei corpi”, considerando che sei la prima donna trans presidente di Chimera. Che messaggio vorresti dare, in relazione alle istanze trans da promuovere?
«È positivo e necessario dare visibilità a ciò che siamo in quanto persone trans. Io cerco di veicolare innanzitutto nel mio personale un’immagine positiva, anche se nelle interviste in tv mi vedo vecchia, ma cercherò di accettare la cosa (ride – NdR). Il nostro intento è portare avanti le istanze della comunità trans; con RTN abbiamo avviato il nuovo progetto “Italia Trans Agenda”. Anche per i minori trans c’è ancora molto da fare, il tema è importante e delicato; io ho un ottimo rapporto con l’Associazione “Affetti Oltre il Genere”, con cui abbiamo promosso la campagna “Chiedimi Se Sono Felice”. Un’altra campagna importante è quella relativa ai seggi, perché molte persone T non hanno ancora ricevuto i documenti, e quello delle elezioni per loro è un momento discriminatorio e difficile da affrontare. Sto cercando di lavorare per far sì che anche altre associazioni si impegnino sulle istanze T a 360°. Ovviamente è nostra intenzione anche scendere in piazza, esigenza più che mai necessaria nel momento politico e storico in cui ci troviamo.»

Quali obiettivi si prefissa di raggiungere il Direttivo di Chimera in questo nuovo mandato?
«Sicuramente cercare di coinvolgere maggiormente le persone giovani e le famiglie; incrementare la partecipazione delle persone socie e volontarie, o anche solamente interessate, affiancandole a coloro che sono già attive; migliorare l’insediamento territoriale, intensificando i contatti con le altre associazioni. La nostra Provincia è molto ampia, noi vogliamo incentivare i rapporti con le altre realtà locali, creando eventi aggreganti, cercando di far sì che tra le persone partecipanti possa esserci una formazione atta a migliorare l’accoglienza, per rendere gli spazi sempre più aperti e sicuri, anche con una specifica attenzione al discorso della salute e dell’educazione sessuale, e ampliando inoltre la rete RE.A.DY attraverso la cultura.»

Che augurio vuoi fare a te stessa e alla tua futura presidenza?
«Di fare le cose per bene, non perdendo mai di vista le opinioni degli altri, condividendo sempre le scelte di tutti, lavorando insieme e tenendo sempre ben chiaro il focus. Come dico spesso, io non penso tanto di essere la Presidente di tutti, quanto piuttosto che tutti siano Presidenti con me. Mi auguro di non sbagliare troppo (ride – NdR). Ci tengo in chiusura a ringraziare WEARE e Collettivae, felice che un po’ del nostro amore e della nostra bellezza possano diffondersi tra queste pagine, permettendoci sempre di esprimere liberamente noi stessi e noi stesse.»

di GEMMA BUI

chimerarcobaleno.org
FB: Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo
IG: @chimera_arcobaleno

Gemma Bui
GEMMA BUI

Studentessa, musicista, cultrice dell’Arte variamente declinata. Con la scrittura, cerco di colmare la mia timidezza dialogica. Nelle parole incarno la sintesi – e non la semplificazione – della realtà. Credo nella conoscenza come mezzo per l’affermazione di sè e come chiave di lettura dell’esistere umano.

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