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Estetica Futurista

"La sostenibilità, la tutela del Made in Italy e un ritorno alla produzione "in house" rappresenteranno certamente i punti fondamentali della moda"

La moda è, dai secoli dei secoli, un infinito mare di modelli da seguire che hanno incantato e influenzato ogni generazione. La moda è comunicazione e forse oggi, più che mai, ha il potere di far crollare muri, barriere e tabù di cui ancora siamo restii a parlare e che faticano ad essere eliminati nel linguaggio comune.
Oliviero Toscani per Benetton, docet! Fotografo visionario, riusciva attraverso la sua arte (e la moda) a veicolare messaggi che, in quegli anni, ancora in pochi volevano ascoltare.
E oggi? Come ci collochiamo, noi povere fashion victim, in tutto questo e soprattutto, come si inserisce in questo contesto chi fa della moda la sua professione?
Ne abbiamo parlato con Edoardo Soderi, fashion influencer e brand ambassador aretino.

Ciao Edoardo, raccontaci un po’ di te.
«Ciao Beatrice, grazie a voi per l’opportunità e il piacere di fare questa chiacchierata. Innanzitutto mi presento; sono un product designer, artista e art director. Lavoro come marketing specialist e content creator per aziende di moda e design, gestendo a 360 gradi tutta la parte di comunicazione e brand identity, creando contenuti e sviluppando iniziative innovative. Nel mio ruolo di art director, mi occupo di curare l’immagine visiva dei progetti, coordinando il team creativo per garantire coerenza e impatto visivo. Sono molto appassionato di moda e le influenze legate al mondo del fashion si riflettono profondamente nei miei progetti. Lavoro nel settore creativo grazie ad un percorso di studi in architettura e design industriale.»
So che di recente sei stato al Pitti; cosa ti sembra voler comunicare la moda in questo momento?
«Pitti Uomo è senza dubbio una delle manifestazioni più affascinanti nel settore della moda. Qui possiamo ammirare come l’arte della tradizione sartoriale italiana si evolva attraverso soluzioni innovative e metodologie di produzione sostenibili. La sostenibilità, la tutela del Made in Italy e un ritorno alla produzione “in house” rappresenteranno certamente i punti fondamentali della moda italiana nel 2025/2026, per rispondere alle esigenze della società.»

Invece, cosa comunichi con il tuo lavoro?
«Cerco sempre di proporre idee alternative e nuovi modi di vedere l’abbigliamento e il design. Attraverso il mio lavoro, cerco di esprimere ciò che ho dentro, cercando di condividere la mia visione con il pubblico.»
Moda e nuove generazioni: come la vedi?
«C’è grande entusiasmo; questo fervore è sicuramente alimentato dai social network, che facilitano una maggiore condivisione delle idee. Grazie a queste piattaforme digitali, i giovani talenti hanno l’opportunità di mettere in mostra il loro stile, di scoprire nuove tendenze e di connettersi con una comunità globale di appassionati di moda. La democratizzazione delle informazioni e delle risorse sta creando un ambiente vibrante e dinamico.»
Cosa consiglieresti alle persone che vorrebbero entrare a far parte di questo mondo?
«Prima di tutto, come in ogni professione che si vuole perseguire, è fondamentale avere una passione travolgente che ti ispiri a fare sacrifici e a dedicare tempo ed energie. È essenziale guardare sempre avanti, mantenendo la passione viva, per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che si presentano. La passione è il motore che guida il tuo percorso e ti permette di superare gli ostacoli con determinazione e entusiasmo.»
Art Director preferito?
«Uno dei marchi che seguo con maggiore interesse e che ha avuto un’influenza significativa sul mio lavoro è Rick Owens. Oltre ad essere uno dei pochi stilisti che possiede ancora il proprio marchio è celebre per la sua estetica dark e futurista che risuona profondamente in me. Ho acquistato il mio primo pezzo di Rick Owens nel 2009, quando ero ancora un adolescente e FB era appena nato. Da subito ho capito che quel marchio mi rappresentava appieno.»

di BEATRICE MAZZANTI

IG: @edoardo_soderi

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