Diciamoci la verità, la maggior parte di noi quando vede nei film scene di arti marziali capisce ben poco la differenza che c’è tra l’una e l’altra: calci, “botte da orbi” e movimenti alla velocità della luce che ci fanno pensare solo a come diavolo facciano. Per cercare di entrare più a fondo in questo mondo infinito abbiamo parlato con Emanuele Manno, direttore tecnico dell’ASD Four Kicks, realtà aretina che si occupa di taekwondo, e non solo: “L’associazione si occupa prevalentemente di arti marziali come taekwondo, krav maga e kick boxing, ma anche di ciò che riguarda il benessere in generale come ginnastica posturale e difesa personale. Il taekwondo che pratichiamo è diverso da quello olimpico, dove si usano prevalentemente le gambe, ed è quello ITF, dove si usano sia braccia che gambe. Kick boxing lo fanno per lo più gli allievi che partecipano a gare di taekwondo perché le due discipline hanno diversi punti in comune ed è quindi un buon allenamento. Per i corsi di difesa personale invece ci concentriamo su un’altra arte marziale, il krav maga.”
Prima di essere uno sport da combattimento, il taekwondo è un’arte marziale e come tale riserva un’attenzione speciale alle regole: “Seguiamo cinque principi fondamentali che sono cortesia, integrità, perseveranza, spirito indomito e autocontrollo. Le relazioni richiedono un rispetto assoluto, basti pensare che prima di scambiarci un oggetto ci facciamo un inchino. È importante tenere a mente che dopo la famiglia e la scuola c’è lo sport come agenzia di socializzazione, e questo è più che educativo. Non per ultimo, insegna anche a difenderti, che nella vita di oggi non è da sottovalutare.”
Una parte fondamentale la ricoprono i bambini, ma anche i genitori possono diventare parte integrante della comunità, non solo come accompagnatori: “Con i bambini il lavoro è fantastico. Noi partiamo dai tre anni e quest’anno abbiamo avuto il record, dato che il più piccolo aveva ancora il pannolino! Qui non si parla di arti marziali ma di propedeutica: facciamo esercizi affinché il bambino riesca a riconoscere piano piano i pericoli della vita quotidiana e sappia muoversi di conseguenza. Abbiamo varie sedi oltre a quella di Arezzo: in Casentino a Bibbiena, nel Valdarno a Terranuova e Figline Valdarno; un bacino che ci consente di avere un bel numero di iscritti sia piccoli che grandi. Siamo riusciti anche a creare un corso apposito per i genitori dei ragazzini che praticano taekwondo, persone che hanno iniziato tardi ma si sono appassionate presto a questo sport. Oltre all’allenamento vero e proprio poi ci sono anche momenti di svago, sia in palestra che fuori, che ci consentono così di creare un gruppo sempre più affiatato.”
Non mancano le competizioni a livello agonistico, che stanno regalando sempre più gioie alla Four Kiks: “Dopo anni di duro impegno finalmente quattro anni fa uno dei nostri atleti è riuscito ad entrare in Nazionale, e queto anno sono riusciti altri quattro nostri atleti sono stati selezionati per l’Europeo di Sarajevo che andrà in scena ad aprile. Prima degli Europei parteciperemo al Campionato Italiano a metà febbraio, una bella vetrina per tutti, e dopo invece ci sarà il Mondiale, con la speranza che i nostri ragazzi vegano confermati: il loro è un impegno costante e duro, allenandosi 4/5 volte alla settimana, ma la passione che ci mettono è grande e il tempo che gli dedicano è davvero tanto. Oltre alle gare di livello internazionale, prendiamo parte anche a gare minori, regionali e nazionali, dove riusciamo ad ottenere sempre ottimi risultati: di norma su una sessantina di società che partecipano a questi eventi ci piazziamo sempre tra le prime dieci.”
Quando si entra in palestra tutto cambia: “Lasciare i problemi alle spalle e indossare il dobok (la tipica divisa bianca ndr.)”. Secondo Emanuele questo è il mantra da seguire, a prescindere dal colore della cintura che si indossi.
di MASSIMILIANO CUSERI
taekwondo-fourkicks.it
FB: ASD FOUR KICKS

Pianista innamorato dello sport. Sono passato da Bach ai compositori contemporanei, così come ho esplorato gli sport più disparati, dall’hockey al biathlon. Ho iniziato a scrivere tardi, ma spero di essere ancora in tempo per raccontare tutto ciò che finora ho potuto esprimere “solo” attraverso la musica.