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Breve guida all’uso consapevole degli spazi di vita (nostri e degli altri)

La psicologa Benedetta Ricci, new entry del nostro team di professionisti, continua la sua rubrica parlando di spazi di vita

Parliamo spesso di uso consapevole dei social. Vorrei invece che parlassimo di uso consapevole degli spazi di vita. La vita virtuale e la vita reale si intrecciano sempre di più ed il buon uso della prima è strettamente legato al buon uso della seconda.

Prima riflessione (per gli adulti e non solo)
Il bisogno (indotto) di controllo, che i dispositivi e le app ci soddisfano quotidianamente, ha sedotto gli adulti quanto i social hanno sedotto i più giovani. Il controllo protettivo che sentiamo il bisogno di attivare nei confronti della generazione adolescente, per esempio, “costringe” quest’ultima a riversare la propria curiosità e spinta ad esplorare il mondo, nel web. Quindi sappiamo sempre se i nostri figli sono a scuola, sappiamo dove sono in tempo reale, controlliamo quanto tempo passano su Instagram e che tipo di ricerche hanno fatto su Google. Ci preoccupa vederli sempre con il cellulare in mano, ma abbiamo paura di abbandonare il controllo su di loro, facendoli uscire di casa, “consentendogli” di dirci che sono in un luogo mentre invece sono altrove, permettendo loro di assumersi la responsabilità di queste azioni. E loro se ne vanno lo stesso, magari mentre stanno sul letto, al “sicuro” in camera loro. Usare in maniera consapevole gli spazi di vita potrebbe voler dire favorire la loro vita reale, che però deve essere reale davvero, non con un Grande Fratello sopra la testa.

Seconda riflessione (per i ragazzi e non solo)
Vi suonerà strano ma l’invito che mi sento di farvi è di aumentare le tipologie di contenuti da seguire sui social, non accontentatevi. Siete fortunati ad avere in mano uno strumento cosi potente, ascoltatevi. Ascoltate le vostre emozioni mentre fate scrolling. Cosa sentite? Tristezza, rabbia, frustrazione, malumore? Potete scegliere di seguire altro. Sentite gioia, vi divertite, vi accorgete di avere entusiasmo per qualcosa? Bene! È li che dovete approfondire. Il pericolo più grande che dovete evitare è quello di cercare risposte sui social, dovete diventare cacciatori di domande! Io sono anni che mi chiedo se i social sono una cosa buona o no, ancora non ho trovato la risposta, ma continuo a farmi domande e mentre mi interrogo scopro tanti aspetti che non avevo mai preso in considerazione. Prima o poi arriverò a darmi una risposta ma sarà la mia. Usare in maniera consapevole gli spazi di vita potrebbe voler dire mettere al primo posto le vostre emozioni, quelle positive. Cercare la bellezza (non intendo quella estetica) in quello che seguite. Comprendere che l’identità virtuale è scollegata da quella reale un po’ per tutti, la prima è piuttosto una vetrina. Probabilmente se guardate il mio profilo IG e poi parlate con mia figlia capite di cosa sto parlando.

A cura di Benedetta Ricci | Psicologa Psicoterapeuta Ipnoterapeuta
Tel. 3923279643
benedetta.ricci@gmail.com
Ricevo ad Arezzo, Via Crispi, 8
FB: Psikoabbestia
IG: @psikoabbestia

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