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Artista a Km 0
Vent’anni, talento da vendere e tanta voglia di sperimentare la sua arte: Caterina Bigazzi è uno dei talenti di cui Arezzo può andar fiera

Vent’anni, talento da vendere e tanta voglia di scoprirsi e sperimentare la sua arte in ogni declinazione possibile. Caterina Bigazzi è uno dei talenti di cui Arezzo può andar fiera. Adesso studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed è all’inizio di un percorso artistico che ha un lungo cammino davanti. WEARE ha deciso di intervistarla per far conoscere meglio il suo talento in città.
Come hai mosso i primi passi nel disegno?
«In realtà non c’è stato un momento preciso della mia vita in cui ho scoperto di voler disegnare perché è una cosa che fin da piccola mi sono sempre divertita a fare con grande naturalezza. Mio padre ha studiato Pittura all’Accademia di Urbino e io sono cresciuta vedendolo lavorare con l’arte e la manualità, perciò penso che, in modo del tutto spontaneo e senza nemmeno farlo apposta, lui mi abbia trasmesso fin da quando ero bambina la passione e l’esigenza di creare. Ovviamente è stato crescendo che ho imparato a dare un significato a questa cosa, ma la voglia e il bisogno di disegnare e dipingere li ho sempre avuti. Al liceo invece ho scelto di studiare tutt’altro, e forse sono stati proprio i cinque anni di scientifico che, per negazione, mi hanno aiutata a capire cosa non volevo fare nella vita e quindi a confermare dentro di me il desiderio di intraprendere una qualche strada nel mondo dell’arte.»
Da cosa ti senti ispirata nei tuoi lavori?
«Le fonti di ispirazione possono essere tantissime e diverse, di sicuro le riconduco tutte alle mie esperienze personali. Non potrei lavorare su qualcosa senza sentirlo molto vicino a me. Spesso fotografo le cose e le persone che mi stanno intorno in cerca di spunti e situazioni interessanti da studiare. Mi piace molto indagare i dettagli, è un approccio che ho sia quando faccio dei ritratti che quando lavoro ad altri soggetti, come ad esempio le nature morte. Recentemente ho lavorato molto sul tema della natura morta, inteso proprio essenzialmente come composizione di oggetti. La mia è una riflessione sulla perdita di senso delle cose nel momento in cui le persone sono assenti: da una parte ho catturato ambienti vecchi rimasti inutilizzati, dall’altra oggetti della quotidianità che sono continuamente al nostro servizio. Un’altra cosa, che ritengo imprescindibile per avere ispirazione, è osservare senza sosta gli altri artisti, dai grandi maestri ai giovani emergenti, in vari contesti ed epoche e nelle diverse forme d’arte. Sono uno stimolo continuo per portare avanti la propria ricerca, ma anche per mettersi in discussione e porsi delle sfide. E poi creare qualcosa significa per forza inserirla in un mondo fatto di tanto altro, quindi è importante guardarsi sempre intorno.»

Come vedi il tuo futuro nell’arte?
«A dire il vero non è facile rispondere. Penso che il mondo dell’arte sia talmente grande e complesso, oltre che difficile, soprattutto in Italia, che io ho ancora tanto da studiare, lavorare e cercare per poter trovare il mio posto all’interno di questa realtà. Una cosa che mi piacerebbe molto è quella di lavorare collaborando con più forme artistiche, ad esempio nell’ambito della musica o dell’editoria d’arte. Anche l’illustrazione mi ha sempre affascinata moltissimo e per questo ho in programma di approfondirla frequentando dei corsi specifici.»
Un progetto a cui ti è piaciuto particolarmente collaborare?
«Ci sono più progetti a cui sto collaborando in questo periodo od a cui comunque ho intenzione di prendere parte. Sto lavorando a delle cose insieme al mio caro amico Lorenzo Baldi che è musicista e cantautore. Ho già disegnato la copertina di un suo brano in passato, ma adesso mi sono proprio messa a scrivere insieme a lui per un nostro progetto che avrà un mio dipinto come immagine. Oltre a questo, ho in previsione un lavoro insieme alla mia amica Susanna Caperdoni, giovane e talentuosa fotografa aretina (che noi di WEARE conosciamo molto bene!). Come dicevo prima, in generale io apprezzo molto l’incontro tra più arti diverse, quindi spero di trovare l’occasione per collaborare con altri giovani artisti, mettendoci alla prova e fondendo insieme vari linguaggi espressivi.»

IG: @caterinabigazziart

di VALENTINA RACHINI

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VALENTINA RACHINI

In qualsiasi occasione ti capiterà di vedermi starò sempre correndo verso la stazione con lo zaino in spalla. Sono una trottola con il cuore diviso tra diverse città che non riesco ad abbandonare. Molto curiosa, con occhi grandi aperti sul mondo e costantemente aggiornata su tutto: arte, cultura, eventi e società. Riesco a staccarmi dalle notizie e dal web solo quando parte una canzone e ho un bicchiere di vino e una sigaretta in mano.

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