“In vacanza ero l’unico del mio gruppo che andava sempre con la macchina fotografica, poi a Firenze mi sono ritrovato a fotografare zone e circostanze quotidiane con il telefono. C’erano paesaggi che non volevo perdere e ho deciso di immortalarli, bastava uno scatto.”
Inizia così l’avventura di Tommaso Rubechi, 28 anni e tanta voglia di mettersi in gioco, superare i propri limiti. Probabilmente molti di voi lo hanno conosciuto come “quel bravo ragazzo che fa le lastre dal Fiumicelli”. Ma un giorno per caso o per fortuna ha scoperto l’arte della fotografia. Come sapete di fotografie e fotografi ne è pieno il mondo, ma quello che caratterizza Tommaso è il modo in cui ci racconta della sua passione. Lo si vede negli occhi che è entusiasta del suo percorso, quel momento di piacere che lo porta fuori dall’ordinaria vita lavorativa. È molto deciso sulla strada che sta percorrendo; sta approfondendo due tipi di fotografia: quella paesaggistica e quella astronomica.
Fin da piccolo è sempre stato affascinato dal cielo e dalle stelle, probabilmente merito della sua casa immersa nella campagna, dove le luci della città non rovinano questo grandioso panorama stellato.
“Il primo telescopio mi è stato regalato da mio nonno quando avevo sette anni. Guardavamo la luna insieme. Durante l’adolescenza non avevo nessuno con cui guardare il cielo e ho lasciato perdere. Poi mi sono avvicinato alla fotografia e quando ho capito che potevo unire le due cose ho ricomprato il telescopio.”
Adesso si ritrova ad aver costruito in giardino un osservatorio con il tetto apribile e tutti gli strumenti per poter fotografare il cielo. La fotografia astronomica è molto vasta e quello che più ama fotografare Tommaso si chiama “fotografia del profondo cielo” dove vengono fotografati oggetti come nebulose, ammassi stellari, galassie. Per realizzare una buona foto è necessario fare scatti di lunghissima esposizione, utilizzare strumenti appositi e conoscere una tecnica molto complessa, servono montature motorizzate che si muovono secondo il cielo.
Provate a immaginarvi sotto il cielo stellato, nell’osservatorio di casa di Tommaso, il telescopio, la macchina fotografica e la montatura che permette il movimento sono connessi tutti ad un unico computer.
Lui aspetta di trovare il giusto punto e poi dal computer comanda tutti gli strumenti, tenendo la massima precisione per averli sempre allineati in quel punto. “All’inizio facevo scatti di mezz’ora, oggi mi trovo a fotografare anche 15/20 ore lo stesso punto.”
Ma vedendo la straordinarietà di foto che ha nel suo sito, la domanda nasce spontanea. Come si arriva in così poco tempo a dei livelli così alti?
“Tutto è iniziato negli anni dell’università dove sono entrato in contatto con alcuni fotografi ed è lì che è nata l’esigenza di comprare la prima macchina fotografica, una Canon. Per il genere a cui mi stavo appassionando, come i paesaggi notturni, il telefonino era inutilizzabile. Mi sono iscritto ad un corso base di fotografia implementando lo studio sul web, i forum, siti e video, molti in lingua inglese. Alcune tecniche che uso sono un po’ di nicchia ed è difficile trovare dei corsi in italiano. Poi ho fatto corsi di Photoshop e fotoritocco. E tutt’ora continuo a tenermi aggiornato e a fare formazione. Poco più di un mese fa sono andato a Roma a fare un corso one to one di una giornata con Fabrizio Fortuna, a mio avviso uno tra i migliori fotografi paesaggisti a livello europeo. La mia vera fortuna però è stata quella di fotografare ogni sera. In un anno ho scattato più di tanta gente in dieci anni. Questo mio fotografare spesso è stata la mia maggior formazione!”
In questi anni non ha fotografato solo dal suo osservatorio di casa, ma zaino in spalla è partito alla ricerca del fenomeno ottico più affascinante di tutti: l’Aurora Boreale. Così a febbraio 2015 il suo grande sogno di “vedere le luci del Nord”, si è realizzato. È stato in Norvegia, poi in Islanda e poi in Namibia.
Le sue esperienze di viaggio sono state davvero magiche e piene di preziose informazioni, che ha riportato nel suo sito.
“La fotografia astronomica è per me una sfida personale perché per ottenere certi risultati devi saper far funzionare tutte le componenti tecniche, ma è anche tanta soddisfazione. Le persone molte volte non capiscono i miei scatti, poi dopo la mia spiegazione si vede nei loro occhi lo stupore. Avete mai visto un campo di nebulose o perché no, da dove nascono le stelle? La mia idea è quella di riportare il cielo a livello nostro. Mentre con la fotografia di paesaggio riesco a cristallizzare un momento, un ricordo, una certa atmosfera e quello che voglio è riportare lì le persone, come sotto a quella aurora boreale…”
E se anche voi è presa voglia di ritrovarvi a guardare il cielo stellato o le magiche sfumature dell’Aurora Boreale iniziate pure ad informarvi, seguite Tommaso, di certo non esiterà a rispondere alle vostre domande, a meno che non stia organizzando il suo prossimo viaggio!
Facebook: @Tommaso Rubechi – astroimaging & landscapes
Instagram: @tommasorubechi.it
di GIULIA BASAGNI
GIULIA BASAGNI
Avete presente la sensazione di un fiume in piena, che niente e nessuno è in grado di fermare?
Ecco questa sono io, Giulia Basagni, 26 anni, laureata in Comunicazione, media e giornalismo, piena di energia e vitalità.
Pronta ad accogliere ogni avventura a braccia aperte, curiosa, affascinata dai nuovi spazi e con gli occhi attenti a guardare oltre.