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Compost ed energia
Amelia by Aisa Impianti al servizio dell’agricoltura moderna e della collettività

In un mondo che cambia molto velocemente diventa sempre più pressante l’esigenza di lasciare alle nuove generazioni un pianeta migliore di quello che hanno abitato le precedenti. Si tratta di una sfida molto difficile perché le pressioni che l’ambiente ha subito, soprattutto dal secondo dopoguerra in avanti, sono davvero importanti. A questo proposito, basti pensare all’impiego di combustibili fossili per arrivare alla vertiginosa diffusione della plastica come imballaggio, materiale non sempre correttamente smaltito. In questo contesto si inseriscono anche altre problematiche di tipo ambientale, come quella legata, ad esempio, all’impiego dei concimi chimici per la nutrizione delle colture. Ogni anno, a livello mondiale, si producono 100 milioni di tonnellate di azoto per fertilizzanti chimici (il prodotto di base è l’ammoniaca che si ottiene con la sintesi tra l’azoto atmosferico e l’idrogeno). Il processo industriale richiede, per ogni 1 kg di azoto sintetizzato dall’atmosfera, 2 kg di petrolio. I conti in termini inquinanti sono presto fatti, perché le 200 milioni di tonnellate di petrolio necessarie alla produzione del concime comportano l’emissione in atmosfera di 400 milioni di tonnellate di CO2.
Nell’agricoltura “moderna”, a livello globale, gran parte degli elementi assorbiti dalle piante non ritornano al terreno in quanto, gli alimenti che ne derivano, sono consumati lontano dai luoghi di produzione. Partendo da queste osservazioni si sottolinea come il riutilizzo agronomico di biomasse di scarto rappresenti il miglior strumento per apportare le quantità di carbonio organico necessarie a migliorare la fertilità del suolo. In altre parole, potremmo dire che l’uso del compost per la fertilizzazione risponde ai principi basilari dell’ecologia. In provincia di Arezzo, avere un termovalorizzatore che produce compost di qualità a partire dai materiali organici, rappresenta una risorsa strategica per fronteggiare la perdita di carbonio organico dei terreni, contrastare i cambiamenti climatici e sostenere il sistema agricolo.
Nel proprio ciclo di trattamento dei rifiuti Aisa Impianti produce Amelia, un ammendante compostato misto, così come definito dalla normativa nazionale (D. Lgs 75/2010). Si tratta di un fertilizzante organico di qualità, in quanto, Amelia non solo rispetta rigorosamente i parametri previsti dalla normativa, ma possiede anche tutte le caratteristiche per essere ammesso nell’ambito del metodo produttivo “biologico” (Reg. Ce 848/2018).

Amelia è un prodotto molto simile all’humus che troviamo all’interno delle foreste, cioè una matrice proveniente dalla disgregazione delle sostanze organiche in cui non è più possibile definirle, in quanto divenute parte integrante delle particelle minerali del suolo. La ricchezza in flora microbica attiva e in microelementi rende Amelia un prodotto adatto ai più svariati impieghi agronomici, dalle colture arboree a quelle annuali, dall’orticoltura fino al vivaismo, tanto da essere molto apprezzato sia dal mondo delle imprese professionali che dagli hobbisti.
Tra i grandi pregi di Amelia c’è sicuramente il fatto di essere ceduto a chiunque ne faccia richiesta in quanto trattasi di un servizio alla collettività, aspetto quanto mai importante, soprattutto in un momento storico in cui i costi dei fertilizzanti sono saliti vertiginosamente. Per poter acquisire il compost, Aisa Impianti mette a disposizione un agronomo incaricato di seguire gli utenti sia nella predisposizione della documentazione che per fornire assistenza circa i quantitativi e le modalità più efficaci di impiego: a questo fine, tutti gli interessati possono contattare Marco Roselli (tel. 3702163109).
Da luglio 2023 Aisa Impianti ha deciso di restituire alla collettività un ulteriore beneficio andando a produrre metano a partire dal materiale umido. Per ottenere questo risultato, l’azienda ha costruito un digestore anaerobico con il quale viene trattata la parte umida dei rifiuti “appena raccolti” dal servizio. Nel digestore avviene un processo di degradazione anaerobica durante la quale si sviluppa metano che viene ceduto alla rete di distribuzione. Il risultato è eclatante in quanto, con 35.000 tonnellate annue di rifiuti organici da raccolta differenziata, si produce metano per alimentare 100.000 pieni di un’auto di piccola cilindrata. Dopo il prelievo del prezioso gas, il materiale organico viene trasferito nella linea di compostaggio in cui avviene il processo aerobico di trasformazione nel fertilizzante Amelia.

aisaimpianti.it
FB: Zero Spreco San Zeno

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