Lavoro con tante persone, sia in Italia che all’estero e vado subito al punto, già dai primi minuti della prima sessione:
“Cosa vuoi davvero?”
Ed arriva il buio, blocco totale o risposte buttate là a casaccio. Sembra una domanda facile, ma vi assicuro che quasi la totalità delle persone non sa rispondere.
Storia assurda, abbiamo il naso talmente immerso nelle esperienze di tutti i giorni, che difficilmente alziamo la testa per respirare aria diversa, per vedere oltre, per cercare di raggiungere la vetta, quel livello di espansione che siamo qui per portare a termine. Il comportamento che mettiamo in atto è abbastanza ovvio, per cosa dovrei alzarlo il naso, quale orizzonte dovrei raggiungere se non so nemmeno dove guardare?
Pochi giorni fa, mia figlia quasi maggiorenne e maturanda mi ha detto:
“Mamma, ho visitato diverse università, pensavo di essere convinta del mio percorso, ma in realtà non so cosa fare, ho bisogno di più tempo…”
Beh, ho capito di aver fatto un ottimo lavoro! Mia figlia pensava di conoscere il suo percorso, spinta sicuramente dalla strada fatta fino ad oggi, ma poi si è insinuato un dubbio ed ha deciso di dargli voce e quindi scegliere con consapevolezza.
Perché allora andiamo avanti per inerzia scegliendo cose che nemmeno vogliamo fare, ma che sembrano la più diretta conseguenza della nostra storia personale?
Non sarebbe meglio scendere dalla giostra del “già deciso” (ma poi da chi?) per noi e che ci fa dondolare inesorabilmente davanti allo stesso identico panorama; non è ancora chiaro che quella musica che accompagna il dondolio del nostro cavallino, una volta gioiosa, adesso ci comincia ad infastidire?
Allora scendiamo ed allontanandoci da quella falsità, domandiamoci solo una cosa:
“Ma io cosa voglio davvero?”
Facciamo la lista delle cose che desideriamo, come se dovessimo andare al supermercato o come fosse la letterina per Babbo Natale, era così facile da piccoli, mettevamo semplicemente TUTTO e così deve essere ora.
Carta e penna e scriviamo qualsiasi cosa che ci venga in mente, anche se ci può sembrare ridicolo, facciamolo. Vinciamo sul condizionamento che ci griderà a gran voce (interiore) che non possiamo avere tutto, che è una cosa stupida da fare perché non possiamo permetterci quelle cose o peggio ancora non ce le meritiamo. Freghiamocene, cosa potrebbe succedere di così catastrofico? Una volta completato il compito dobbiamo sperimentare.
Ricordiamoci sempre che la manifestazione è un evento secondario. Tutto ciò che vogliamo esiste già come pura potenzialità. Ci muoviamo da un piano più alto, quello dell’essenza di ciò che desideriamo, i pensieri, verso un piano più basso, quello fisico o materiale. Quindi l’essenza di ciò che desideriamo, muovendosi tra questi due piani, si solidifica nella realtà, si manifesta a noi.
Cosa intendo per sperimentare? Molto semplice, scegliamo due o tre desideri dalla lista, il nostro compito è mantenere l’occhio puntato sull’obiettivo e, se è una cosa che volete davvero, vi garantisco che non farete nessuna fatica.
Come arrivare alla meta?
Questo non spetta a voi deciderlo, il desiderio deve essere talmente grande da farvi tremare le gambe, ma se decidete che è quello che volete raggiungere AD OGNI COSTO, non dovete preoccuparvi.
Occhi diretti alla vetta e la strada si aprirà con estrema facilità.
Francesca Maggi
Conscious Manifestation Coach
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