Simposio di Ipparchìa è un’Associazione di Promozione Sociale, fondata nel 2009 da Laura Bottai e Annunziata Forasassi (insieme ad Angela Notaro e Alessandra Valenti – NdA), aretine “acquisite”, da anni attive rispettivamente in campo politico e sociale. Il nome – mi raccontano – è una sorta di ossimoro: Ipparchìa era infatti una filosofa cinica greca (oltre che un’antesignana femminista); il simposio era invece un convegno, adibito a discussioni e conversazioni, che nella Grecia Antica era riservato ai soli uomini. Le abbiamo intervistate per conoscere meglio la storia dell’Associazione, che da anni si batte per contrastare la violenza di genere, e la sua attività sul territorio.
Come è nata l’Associazione, e spinta da quale esigenza?
L: «Avevo in mente l’ idea di un’associazione libera da ogni vincolo istituzionale e burocratico, senza formalizzazioni e canalizzazioni, che lavorasse per il cambiamento della cultura patriarcale, per creare una società diversa, dove le differenze siano valori, e da utilizzare come strumento di diffusione culturale, di aiuto e solidarietà.
La donna non è solo donna in quanto tale: è innanzitutto una persona che vive a 360°, e che oggi è fortemente discriminata. Simposio vuole valorizzare la donna in sè, collegandola con la politica, con l’ambiente, con la scuola; e vuole farlo con un senso politico profondo, con la libertà di interagire per la completezza delle necessità della donna.
A: La cosa bella di Simposio è che facendo attività sociale si fa per forza anche attività politica. L’idea era quella di un movimento trasversale di idee, interessi e impegni. La violenza non ha bandiere né appartenenze; quello che ci lega è una lotta di convincimenti comuni. Ci teniamo a riguardo a ringraziare tutte le nostre socie.»
Quali sono i principali progetti portati avanti in questi anni?
L: «Tra i nostri progetti ci sono “Insieme Differenti” e “Alter Ego”, per l’istituzione di case per le donne che escono dal percorso di violenza, al fine di restituir loro la dignità e aiutarle a reintegrarsi in società. Abbiamo portato il progetto anche nelle scuole, e proprio dai ragazzi sono provenuti gli stimoli più interessanti, in primis sul bullismo, ma anche su violenza economica, alimentare, ambientale.
A: E’ difficile operare in questo contesto: nonostante l’impegno di alcuni Comuni con cui abbiamo collaborato, spesso i fondi stanziati per queste attività sono esigui. Malgrado gli anni di pandemia, siamo comunque riuscite ad aiutare alcune donne che venivano da storie di violenza familiare, trovando loro case ad affitti equi, lavori e arredi, organizzando traslochi, e abbiamo ottenuto anche gratuiti patrocini grazie al nostro Studio Legale. Al momento stiamo facendo molto con le nostre forze, spesso anche frugandoci in tasca; fortunatamente contiamo sull’aiuto di finanziamenti di alcuni privati che sostengono il nostro progetto.»
Idee per quelli futuri?
A: «Continueremo le ricerche di un’abitazione per queste donne; periodicamente ci pervengono richieste di aiuto. Abbiamo già operato in Valdichiana, dal 2024 ci piacerebbe ampliarci anche nelle altre vallate.»
Contatti
Mail: simpa.ippa@gmail.com