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E.N.P.A.TIA
Parliamo di E.N.P.A. Arezzo con la Presidente Sandra Capogreco

Da molti anni E.N.P.A. è una realtà consolidata ad Arezzo che deve il proprio operato al lavoro volontario di tante persone che agiscono in aiuto degli animali abbandonati con l’obiettivo di ricostruire anche un rapporto civile e sano tra uomo-animale. I volontari all’interno della sezione di Arezzo si impegnano in progetti contro l’abbandono nelle scuole elementari e medie, organizzano corsi per conoscere e capire i nostri amici di zampa, svolgono attività promozionali di autofinanziamento.
Abbiamo incontrato Sandra Capogreco, presidente e volontaria presso la sezione di Arezzo, per farci raccontare la realtà di questo rifugio per i quattrozampe. 

Puoi raccontarci la genesi di questo posto?
«Tutto ciò che si può vedere adesso è frutto del lavoro svolto da tanti volontari nel corso di molti anni, dalle opere di rinnovamento, a quelle di ampliamento di alcune parti; dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, al miglioramento di varie aree. Tutto ciò che siamo riusciti a realizzare è stato possibile grazie a donazioni e impegno di numerose persone, compresa tutta la macchina organizzativa che c’è dietro per far funzionare la sezione, oltre ovviamente alla cura degli animali.»

Da quanti anni sei volontaria presso l’E.N.P.A. di Arezzo?
«Teoricamente lo faccio dal 1962, tecnicamente invece sono attiva qui dal ’78 circa. Di ciò che c’è adesso, allora non c’era nulla, esclusa una umile capanna. Fino ai primi anni ‘90 il posto era abbastanza approssimativo e ci arrangiavamo come meglio potevamo, poi una legge dello stesso anno impose ai comuni di dotarsi di un canile e grazie a questo, ci hanno affidato la struttura nel 1996. Nel corso degli anni ci sono state varie ristrutturazioni e sono state costruite nuove parti, come quella avvenuta nel 2014 che ha interessato una parte del rifugio. Un ulteriore rinnovamento si è concretizzato nel 2022 interessando l’area del canile sanitario. Grazie alle donazioni e importanti eredità, come quella di Maria Rosa Gallorini e di Franca Faldini, la compagna di Totò, abbiamo ristrutturato gran parte dell’impianto: spostato e migliorati i box per i cani, creato un posto adatto per la colonia gatti, prima inesistente.»

Quanti animali accogliete? Quant’è concreto il rischio del sovraffollamento?
«Fino a venti anni fa il numero si aggirava attorno ai 300 cani. Per fortuna col passare degli anni il fenomeno del randagismo è diminuito e parallelamente è cresciuta la sensibilità verso il tema dell’abbandono e della cura dell’animale in generale. Attualmente accogliamo in media 120 cani. Sono del parere che la comunità aretina risponda bene alle adozioni e questo numero può sembrare alto solo all’apparenza. Certo, c’è ancora tanto da fare, giorno per giorno… Il problema dei gatti invece risulta più grave: ho notato una minore sensibilità al tema e verso questo animale, ma anche la gestione “burocratica” dei felini è più complessa, essendo tutelati in libertà a differenza del cane.»

Come trascorre una giornata tipo un volontario nella vostra organizzazione? 
«Innanzitutto ci tengo a dire che il volontariato è un impegno importante, non si può prendere alla leggera. La giornata tipo di un volontario in canile è varia: supporto agli operatori presenti al lavoro di pulizia, cura e igiene degli animali, passeggiate con i cani etc. Per noi è importantissimo che il volontario stia con gli animali: portarli fuori, giocarci, accudire cani problematici come ad esempio quelli fobici, che richiedono molta premura. Contiamo molto anche sul fatto che il volontario porti questa sensibilità all’esterno. Un nostro punto di forza è che la nostra squadra di volontari, formata da 35 persone esclusi gli operatori, sia composta per la maggior parte da giovani. Un tempo non era così, ora le nuove generazioni sono più attente all’argomento e spero che ci sia un cambio generazionale anche a livello organizzativo; mi sto guardando attorno per capire chi potrebbe prendere il mio posto.»

Come interviene e interagisce un volontario quando ha a che fare con un’animale abbandonato oppure maltrattato? 
«Per quanto riguarda un animale in stato di abbandono, in genere viene segnalato dal cittadino tramite il centralino a cui risponde un operatore di turno. Le casistiche sono molteplici: se il cane è in salute e se presenta il chip probabilmente è un animale che è stato smarrito, l’operatore si accerta che sia così e avviene la restituzione al proprietario. Se il cane è ferito viene portato in ambulatorio oppure qui al canile sanitario per tutte le cure del caso.
Per quanto concerne un caso di abbandono c’è tutto un iter da seguire: si accoglie la segnalazione e la persona che ci presenta il caso viene invitata a contattare le forze dell’ordine, sia perché si tratta di un reato, sia perché, nel caso in cui l’animale fosse confinato all’interno di una proprietà privata, noi non potremmo intervenire.»

Avete casi di adozione da segnalare?
«Stiamo accudendo una cucciolata di 12 cagnolini; la mamma è stata trovata incinta in autostrada! 7 sono già adottati, ne sono rimasti 5. Attualmente non abbiamo molti cani in stato di adottabilità, molti hanno superato i 4 anni di età… L’adozione è un percorso che studiamo caso per caso, famiglia per famiglia, non possiamo essere superficiali in questo perché non vogliamo correre il rischio di un ulteriore caso di abbandono o altro, all’animale dobbiamo garantire il maggior benessere possibile. Per gli annunci di adozione la stampa locale ci fornisce un grande contributo con appelli settimanali. Sfruttiamo molto anche i nostri social, seguiteci!» 

Come possiamo sostenere l’E.N.P.A. Arezzo?
«Con il volontariato attivo, donazioni, offerte anche in cibo per animali, materiali di vario genere (come traverse per i cuccioli, coperte, ecc.), è attiva inoltre la lista dei desideri su Amazon (indicazioni sul sito ENPA Arezzo), aderire alle adozioni a distanza e a quelle con passeggiata che consistono nell’affidamento di un cane per portarlo a spasso. Infine, specie in questo periodo, avremmo tanto bisogno di qualche volontario che possa fare da balia ai gattini per allattarli. Le modalità per aiutare noi e i nostri amici a quattro zampe sono molteplici, vi aspettiamo!

di CARLO MARTINO

Enpa Arezzo – Via Ca’ del Lanino, 28
0575 357650
enpa.arezzo.it
IG: @enpa.arezzo
FB: enpa.arezzo

CARLO MARTINO
CARLO MARTINO

Classe 1992, nato a Cori, un paesino che nessuno conosce. Sono laureato in Storia dell’arte e proprio a Firenze, città “culla del Rinascimento”, decisi di specializzarmi in arte contemporanea. Mai nessuna scelta fu così tanto azzeccata. Sono presidente di un’associazione culturale no profit con la quale organizziamo eventi e mostre d’arte contemporanea. Nutro una passione nell’origliare i commenti delle persone relativi alle opere d’arte allestite nei musei. Oltre a questo amo i libri, il rock, lo sport, l’improvvisazione teatrale. Mi piace molto anche il whiskey (se bourbon meglio).

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