Qualche mese dopo l’uscita dei loro primi tre singoli abbiamo incontrato gli SCOΛILLE, giovane band del nostro territorio composta da Martina Fierli, Andrea Mirra, Alessandro Giramondi e Federico Presentini, per conoscere più nel dettaglio il loro progetto e la loro musica.
Qual’è il significato dietro ad un nome così particolare?
«Ci piaceva l’idea di collegarlo alla scala Scoville che viene usata per determinare il grado di piccantezza. Abbiamo sostituito la V con una lambda maiuscola dell’alfabeto greco per avere qualcosa di più caratteristico e perchè ci ricordava una freccia che punta in alto o una vetta da raggiungere, simbolo dei nostri sogni ed aspirazioni.»
Come nascono gli SCOΛILLE?
«Il gruppo nasce due anni fa dalle ceneri di un precedente progetto musicale di Martina e di Andrea, a cui poi si sono aggiunti Alessandro, vecchio amico di Andrea e Federico, con cui siamo venuti in contatto tramite IG. Una storia abbasanza semplice!»
Avete immediatamente lavorato a brani originali?
«Siamo partiti facendo cover, usate chiaramente per conoscerci e per riempire la scaletta di un ipotetico live, ma abbiamo lavorato al contempo sui nostri brani originali, alcuni dei quali erano inediti riarrangiati del vecchio progetto oramai sciolto e di cui volevamo salvarne il lavoro. Da allora tutto si è svolto in maniera piuttosto naturale, senza che seguissimo un piano o un ordine preciso.»
Parlateci dei tre singoli che avete pubblicato poco tempo fa.
«I tre pezzi sono stati registrati da Andrea, mentre i mix ed il master sono di Enrico Zoi del Blue Dot Studio. I primi due, come abbiamo già accennato, sono basati sul vecchio materiale riadattato, mentre il terzo no.
DON’T è una canzone che spinge abbastanza ed è forse uno dei punti più hard rock che abbiamo toccato, anche se c’è molta influenza pop al suo interno. Parla di essere se stessi a prescindere, senza farsi influenzare da altri e quindi la parola don’t (non) vuole essere il consiglio a non ascoltare queste voci.
La copertina con il piede che schiaccia rappresenta la volontà di interrompere quest’influenza negativa, ma anche di fare un passo avanti e andare oltre.
OXYGEN è invece il nostro brano più tranquillo ed è indubbiamente il nostro preferito. Esso si inserisce tra i più movimentati DON’T e RESPIRA e la sua composizione è più stratificata rispetto a questi ultimi. Il pezzo inizia lentamente, come se fosse un respiro profondo, per poi crescere sempre di più, quasi fosse un attacco di panico improvviso e difatti si parla dell’ansia e del desiderio di riuscire a poter respirare nuovamente senza difficoltà. Nella copertina Martina si mette effettivamente a nudo con i suoi problemi di ansia, rappresentati dall’illustrazione di un cuore. Per quanto riguarda invece l’ultima uscita, RESPIRA, si passa ad un pezzo in italiano (gli altri sono in inglese), ma la scelta della lingua per noi è dettata puramente dal momento in cui la scriviamo e da come ci ispira la parte musicale. Il testo di questa canzone è strettamente collegato a DON’T e racconta di come, di fronte ad una situazione che ci appare insormontabile ma che vogliamo affrontare, dobbiamo fare un bel respiro prima e agire.»
Come vi approcciate alla scrittura dei pezzi?
«Di solito partiamo da un riff che Alessandro porta alle prove e su cui poi costruiamo tutto il resto, testi compresi. Anche questa metodologia è più una scelta dettata dai nostri impegni esterni, ma a volte può capitare di avere del tempo libero e possiamo così creare una struttura più completa a casa da portare poi in sala. (Martina) Per quanto riguarda i testi invece, sono più o meno collegati da tematiche legate alla sfera emotiva e psicologica che ho sperimentato ed affrontato, ma che attualmente sono meno presenti rispetto al passato. Inizialmente scrivevo per sfogarmi ed esprimermi riguardo a questi problemi o situazioni, adesso invece ho cominciato a sperimentare e a raccontare anche altro, nonostante siano sempre temi legati alla vita di tutti i giorni.»
Avete altro materiale oltre ai tre pubblicati?
«Abbiamo più di una decina di canzoni in cantiere, ma non volevamo dare tutto e subito. La scelta dei singoli voleva essere un test sul campo per vedere quali sarebbero state le reazioni del pubblico e anche per farci sentire da chi organizza concerti ed eventi simili. Non sappiamo ancora in quale forma questi nuovi brani verranno rilasciati e quando, ma comunque continueremo a lavorarci nei prossimi mesi.»
di LORENZO STIATTI
IG: @scoville__