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Fatte 'na pizza!
Al ristorante Peppì, con tante novità e tutta la tradizione del vecchio Vesuvio...

Il mondo della ristorazione nella nostra città è ampio e variegato; una costellazione ricca di ristoranti, pizzerie e ogni altro genere di proposta culinaria: un universo in cui cucina etnica, street food e cucina tradizionale si sfidano, si stimolano e si sorreggono a vicenda, per soddisfare ogni genere di palato e di desiderio. In mezzo a questo firmamento di locali c’è una stella che da anni, cena dopo cena, brilla con maggiore intensità delle altre, indicando la strada del mangiar bene a generazioni di aretini e guidando grandi e piccini attraverso la scelta di piatti dal gusto irresistibile. Sto parlando del Vesuvio, storico ristorante a conduzione familiare che per più di vent’anni è stato il protagonista di compleanni fra amici, cene di lavoro e pranzi in famiglia. Parlo al passato perché, come ti sarai sicuramente già accorto, da circa un anno l’insegna del ristorante di Viale Mecenate 142 è sparita, sostituita da quella di un nuovo locale: il ristorante pizzeria Peppì.
Sorpresa e dispiacere hanno colto improvvisamente tutti gli aretini, “ma come!? Il Vesuvio ha chiuso!” Un evento inaspettato la cui responsabilità è stata attribuita da molti alla pandemia: “ecco l’ennesimo ristorante che ha chiuso per colpa del Covid. Peccato, si mangiava così bene!”
È vero, il Covid ci ha tolto e ci sta togliendo molto, ma, rullo di tamburi, in questo caso non è colpevole, anzi… Infatti, aprite bene le orecchie, il Vesuvio in centro ad Arezzo non ha chiuso, ha solo cambiato pelle, idee e… nome! Infatti, il nuovo Peppì è il frutto di un’esperienza ventennale nella ristorazione, la trasformazione del Vesuvio in un locale nel quale puoi trovare sempre le stesse persone e la stessa accoglienza di prima, ma con un differente e rinnovato concetto di cucina. Ma facciamo un passo indietro.
Mentre addento una deliziosa pizza Margherita napoletana cotta a legna*, Domenico, responsabile della sala e Giovanni, il pizzaiolo, mi raccontano che nell’estate 2020, dopo la prima esperienza con le restrizioni dovute al Covid, hanno avvertito la necessità di cambiare identità al Vesuvio e al concetto di cucina proposto. A fine autunno i ristoranti sono stati nuovamente chiusi e quando poi, nel 2021, hanno riaperto, Domenico e i suoi fratelli hanno deciso di ripartire con un nuovo nome: una scelta forte e coraggiosa, vista la popolarità del ristorante in tutta la provincia, ma una scelta necessaria.
Visto che la nostra avventura nella ristorazione qui ad Arezzo è nata con nostro padre Giuseppe detto Peppino, abbiamo voluto omaggiarlo scegliendo il suo diminutivo, Peppì, per iniziare un nuovo capitolo della nostra storia, oltre a voler dare un’impronta familiare all’attività, caratteristica alla quale teniamo molto.” Ci spiega Domenico.
Ma il nome è solamente un segnale del cambia- mento, la manifestazione di una trasformazione che riguarda la sostanza della cucina: “Dopo il lockdown volevamo dare un cambio di rotta, puntando più alla qualità che alla quantità, sempre rimanendo nella semplicità e nella tradizione, ma cercando più cura e attenzione nei piatti.

Così, da Peppì hanno deciso di cambiare completa- mente il modo di fare ristorazione, riscoprendo la cura per i dettagli, l’attenzione alla presentazione e a tutte quelle piccole cose che in un ristorante molto affollato si rischiano di perdere: hanno preso la palla al balzo per ridimensionare i costi e al tempo stesso riuscire a offrire ai clienti un servizio ancora migliore rispetto a prima.
Da Peppì vogliamo offrire ai clienti “l’esperienza Peppì”, cioè un’esperienza nuova, grazie alla ricerca di ingredienti di alta qualità – principalmente della pizza, il loro piatto forte, ma anche per tutti gli altri piatti del menu, dal pesce alla carne – scegliendo moltissimi prodotti slow food e prodotti del territo- rio, cercando di valorizzare al massimo la materia prima.
Perciò, chi decide di andare da Peppì sa che oltre a mangiare una pizza buona (buonissima!), mangerà una pizza genuina e passerà una serata in un ambiente sereno, curato e accogliente, dove troverà la giusta distanza fra le persone e i tavoli (fra l’altro, se ami il calcio puoi tranquillamente andare a cena da Peppì anche quando gioca la tua squadra del cuore).
Ma non finisce qui, perché Peppì è il ristorante adatto anche alle persone celiache. Infatti, come mi racconta Salvatore, sua figlia è celiaca, perciò nel suo locale l’attenzione per le persone allergiche al glutine è massima e il menu è ricco di proposte per ogni genere di esigenza.
Adesso che hai scoperto che il tuo locale preferito ad Arezzo non ha chiuso, ma ha addirittura miglio- rato la qualità dei piatti e del servizio, puoi tirare un bel sospiro di sollievo e affrettarti a prenotare un tavolo da Peppì! Se invece non ci sei mai stato… ehi, ma cosa aspetti ancora!?

* Il famoso (me lo sono inventato io) test della Margherita: per fare il confronto fra le pizze in luoghi diversi, ordina sempre la pizza Margherita. Se quella è buona, allora puoi andare sul sicuro anche con le altre!

di STEFANO BENNATI

Tel. 0575 3730216
FB: PEPPì cucina pizza
IG: @peppiarezzo

Stefano Bennati
STEFANO BENNATI

Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose. Appassionato d’arte, letteratura e cinema. Scrivo per lavoro e lavoro per comprare libri. Mi piacciono i calzini colorati.

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