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Il Diavolo veste Pink
C’è un nuovo diavolo in città, che chitarra alla mano sta cappottando il placido e bolso ambiente tipico dell’urbe musicale italiana... E' Camilla PNK!

C’è un nuovo diavolo in città, che chitarra alla mano sta cappottando il placido e bolso ambiente tipico dell’urbe musicale italiana… Un diavolo vestito di pink, lacrime glitter, ribellione, disagio, sfacciataggine e lotta interiore che più rock non si può, il tutto sputato nelle orecchie con sincerità, sfrontatezza e volumi vertiginosi.

Quando la proprio voce espressiva scappa come la pipì alla quarta bionda media, è naturale che il proprio io sonoro si faccia strada per emergere… Così la fu Camilla dei ROS è oggi Camilla PNK, uno splendido bug nell’italica discografia che, tra una band ancora viva e vegeta (i ROS), decine di dj-set sballottata lungo tutta Italia e collaborazioni top-level come chitarrista turnista (si veda ad esempio la voce Rosa Chemical), ha trovato tempo e modo per realizzare e pubblicare 3 bombe musicali che, sotto forma di singoli killer, segnano il suo debutto ufficiale come solista e rappresentano la sveglia elettrificata ed elettrificante di cui il pop italiano aveva bisogno. Vade retro solecuoreamore e compagnia zuccherata, qua si masticano e digeriscono emozioni vere, vibranti, destabilizzanti… Hard pop che miscela debordante talento chitarristico, clubbing e quell’equilibrio sempre in bilico tra nostalgia ed euforia, una pozione che tinge un’anima punk di vesti sonore electro, contrappuntate da plettri che svisano. Un nuovo qualcosa che rischia di essere alternativo per davvero…

Rotto#1
Il primo vagito, caratterizzato da un ritornello che ti si incolla come un BigBabol panna e fragola sotto la scarpa, per incollarti a sua volta su strofe che sono un vero e proprio manifesto programmatico: emozioni e sonorità puramente noise rock con una produzione electro-pop muscolare e freschissima, da macinare in loop col cuore in gola… Che sa di amarena.

HelloKurt
Lettera aperta dal cuore al cielo, o qualsiasi altro posto sia quello in cui risiedono i titani musicali scomparsi come Kurt Cobain, a cui questa struggente ballad col drop è dedicata in occasione dei 30 anni dalla sua tragica morte… Qua Camilla mette a nudo tutta la propria emozione nostalgica tra chitarra ben distorta e synth elettronici, con vocalità malinconicamente sognante. Fazzoletti alla mano, si piangono glitter a profusione…

Anche gli angeli vengono
Clubbing con la 6 corde… What the fuck?!? No, né la suonante Camilla né il sottoscritto (de)scrivente sono impazziti, almeno non del tutto…il terzo singolo firmato Camilla PNK è infatti un pazzo beat uptempo con tutte le carte in regola per diventare un party anthem da serata elettronica che integra in modo sorprendente il debordante talento chitarristico dell’artista più fluo d’Italia, spingendoci a spegnere i pensieri e le preoccupazioni prospettiche e a cantare e ballare solo l’oggi, condividendo il folle bello del presente. Ok, è comprensibile la smania di correre ad ascoltarle e riascoltarle… Ma c’è anche qualche bella vibra fluo da assorbire leggendo ciò che è uscito dalla viva voce della creatrice di questo hard electro-pop tutto rotto, intervistata per l’occasione di questo suo folgorante debutto solista: ancora qualche riga di pazienza e goduria!

Camilla1
Camilla back

Da “Camilla dei Ros” a “Camilla PNK”. Per una volta, basterebbe anche solo un’occhiata superficiale al cambiamento di nome social per notare, senza sbagliarsi, una svolta, una nuova fioritura… Ma vogliamo approfondire: quali sono i motivi, i progetti e gli auspici dietro a questo tuo nuovo corso totalmente personale?
«Camilla PNK sono io. Un po’ pink, un po’ punk, un po’ club, un po’ pazza, un po’ triste. È il progetto in cui posso finalmente mettere ogni sfumatura di me stessa.»
Che musica crea e vorrà creare la neonata Camilla PNK?
«Faccio musica da un po’ e in tante forme diverse: ho una band punk, faccio la turnista pop, metto elettronica in consolle e in ognuna di queste cose ci metto un po’ di me. Quello che volevo fare da tempo è unirle tutte e creare qualcosa di unico!»
Si percepisce, nei tuoi nuovi pezzi, una voglia di inserire la tua scrittura penetra-anima e i tanto amati stilemi rock e punk all’interno di schemi più immediati, più “masticabili” per l’industria musicale odierna… Vuoi essere il cavallo di troia del rock e dello spessore musicale significante, in questo mainstream che tende invece sempre più all’appiattimento seriale in superficie?
«No, voglio semplicemente essere me stessa. Fare la musica che voglio, il genere che voglio e dire quello che voglio. Per me la musica è sempre stata sfogo, Camilla PNK è sfogo artistico ed emotivo in tutte le forme possibili, libera da influenze esterne.»
Che ne è del progetto ROS, che abbiamo ospitato con piacere e godimento sulle nostre pagine e nelle nostre orecchie?
«I ROS restano la mia band, la mia famiglia e una parte di me importantissima. Continuo a suonare con loro, sentivo solo il bisogno personale di sperimentare altre cose come lo sentono anche loro.»
Non solo produzioni musicali, ma anche abilità chitarristica messa al servizio di big del mercato discografico, dj set in serie su e giù per la penisola come una pallina magica…
Insomma, sembra che tu sia salita finalmente sulla giostra con il giro giusto per vivere di e con le note.
Come ci si sente, chiesto ad una persona che la gavetta se l’è fatta tutta pienamente e senza zucchero? Cos’è che secondo te ha fatto la differenza, dentro di te e nel contesto esterno, nel darti la spinta decisiva in questo passo di svolta?
«Nella musica non si arriva mai. Ogni canzone o esperienza che fai ti fa venire voglia di farne mille altre, e non senti mai di aver fatto o dato tutto. Quindi mi sento esattamente come in ogni momento di questo percorso: in balìa dell’adrenalina. Sicuramente a fare la differenza è la voglia di continuare a intraprenderlo, la perseveranza fa succedere le cose.»
In chiusura, un pensiero per i lettori e soprattutto ascoltatori aretini: qual è il tuo rapporto con Arezzo come città e come scena musicale? Insomma, che ci fai sulla nostra rivista? Oltre al fatto che amiamo irrimediabilmente la tua purezza umana e musicale…
«Arezzo mi ha dato tanto: ha una bellissima vibe e ha ambienti e persone pieni di musica. Mi fa sempre piacere tornarci a suonare e ritrovare la solita energia.»

di ALESSIO FRANCI
Credits Francesco Amore

Alessio Franci
ALESSIO FRANCI

Musicomane innamorato di ogni applicazione del linguaggio. Cerco storie e suoni che mi facciano vibrare tanto ad ascoltarle, quanto a raccontarle. Osservo, rifletto, percuoto, vivo. Mi muovo per il mondo senza filtri e senza la pretesa di trainarlo, col solo obiettivo di conoscerne ed apprezzarne le sfumature più o meno armoniche.

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