Chi ha detto che solo una bandiera o una maglia possono rappresentare lo spirito o i colori di una città? Samuele Sereni sin da piccolo è stato un grande tifoso dei colori amaranto, sempre presente alle partite della sua squadra del cuore, l’Arezzo, con la passione e il sogno un giorno di poter rappresentare quell’idea, quella filosofia e quegli ideali che la città sa offrire a chi bene la conosce.
“Quello con l’Arezzo è stato un percorso che mi ha accompagnato sin dai primi calci al pallone: ho fatto tutta la trafila del Settore Giovanile fino al passaggio in prima squadra. Vestire la maglia dell’Arezzo è sempre stato per me motivo di orgoglio sia perché sin da piccolo sono sempre stato un tifoso e rimarrò tale per sempre, sia perché mi ha consentito di rappresentare una parte della mia città. Credo che ogni bambino che si avvicina a questo sport debba sognare, un giorno, di giocare per la squadra della propria città. Ricordo ancora ogni momento dalla prima volta che l’ho indossata…”
E a chi gli chiede se si sente un beniamino del pubblico, lui risponde: “Ognuno raccoglie ciò che semina e io penso di aver messo tutto me stesso ogni volta che sono sceso in campo; tento sempre di dare il massimo, anche se con sbagli o difetti, cerco ogni volta di essere me stesso. Fa molto piacere l’affetto umano che si crea con i tifosi, anche fuori dal rettangolo verde; permette di dare vita a rapporti di amicizia duraturi anche nel privato. Sentirmi etichettare come punto di riferimento del pubblico è un ulteriore motivo di orgoglio per me, ma allo stesso tempo è una responsabilità maggiore, che mi prendo volentieri. Durante la mia carriera mi è capitato di giocare lontano dalla città, ma alla prima possibilità di tornare anche solo a vedere una partita ho sempre risposto presente. Non ho mai nascosto il mio tifo per l’Arezzo, anche negli anni difficili della società. Ho sempre cercato di esser presente perché è nato, con il tempo, oltre ad una grande passione, un grande amore e sono sicuro che anche quando appenderò le scarpette al chiodo (il più tardi possibile… Ride), cercherò di esser sempre vicino a questi colori.”
Tra i ricordi che sono rimasti più impressi negli anni e nelle stagioni disputate ad Arezzo ce ne sono di positivi e negativi: “Tra i ricordi più belli, ed emozionanti, l’esordio in prima squadra nel lontano 2009 al Comunale “Città di Arezzo” in Arezzo-Monza: un insieme di emozioni che difficilmente si possono dimenticare; dopo anni di sacrifici e lavoro ti affacci finalmente nel mondo dei grandi. Ovviamente ci sono anche le sconfitte nei miei ricordi, esse ti segnano; ti donano tanti spunti di riflessione che, se colti al meglio, ti possono rendere ancor più forte e determinato nel raggiungere l’obbiettivo! Come lo scorso anno quando siamo stati vicini al traguardo della Serie B, occasione persa in semifinale contro il Pisa: siamo stati una delle squadre che ha giocato il miglior calcio del campionato, con una squadra composta da un giusto mix di giovani ed esperti che ha portato alla scalata. Ho anche ottimi ricordi sulla squadra di quest’anno; siamo ripartiti con grandi convinzioni, ma nonostante qualche momenti di difficoltà ci siamo ripresi alla grande; nel momento migliore? È arrivato il virus e siamo stati costretti a fermarci, di fronte alla salute vale la pena interrompere.”
Negli anni il carattere sincero e leale gli ha permesso di istaurare un buon rapporto con molti compagni di gioco: “Vero, cerco sempre di legarmi con tutti e ancor oggi mi sento con tanti ex compagni di squadra. Ma il gruppo dello scorso anno e quello di questa stagione sono i due che ricordo con maggior piacere: prima uomini, poi giocatori. Il rapporto più forte? Con i senatori della squadra Cutolo, Foglia e Luciani, insieme cerchiamo di trasmettere i valori e i principi ai più giovani, per questo è fondamentale mantenere quelle componenti umane che formano poi il giocatore. Tre esse il supporto del nostro pubblico è in primis quello più importante: a loro sarà sempre grato per avermi supportato e incoraggiato, insieme alla squadra. A loro vorrei dire che presto torneremo insieme a gridare: Forza Arezzo!”
di RICCARDO BUFFETTI
Credit S.S. Arezzo, Foto Giulio Cirinei
“Ah l’amor che move il sole e l’altre stelle…” Il romanticismo è una delle chiavi della mia scrittura, passione nativa del mio essere. Più avanti si sono aggiunte, ahimè, quelle sportive che ne hanno preso il sopravvento soprattutto su ambito lavorativo. Bilancia ascendente Scorpione di quell’ottobre del ‘93. Scrivo per cercare l’emozione, parlo per raccontarle.