Il basket 3vs3 ha la sua oasi felice anche in terra aretina, in un playground all’aperto annesso al Palasport ESTRA “Mario D’Agata” e gestito dalla Scuola Basket Arezzo, baricentro della palla a spicchi amaranto.
Nota a margine carica di coolness e significato: il playground è intitolato al leggendario Kobe Bryant e permeato, nelle grafiche e nell’atmosfera, dal ricordo del Black Mamba, tragicamente deceduto a gennaio 2020.
Il progetto 3vs3 era già in cantiere al momento della scomparsa del pluricampione NBA, così la realizzazione di questo nuovo nucleo di sviluppo cestistico è diventato la perfetta occasione per una delle prime iniziative emerse per celebrare la memoria di Kobe.
Eccoci, quindi a calpestare il cemento giallo-viola che promette di diventare, tra un appoggio al tabellone e una bomba dall’arco che fa suonare solo la retina del canestro, uno dei centri di aggregazione sportiva e sociale di punta ad Arezzo… Quando si potrà finalmente tornare ad aggregarsi liberamente! Già, perché il playground delle Caselle non sarà solo un campetto per gli allenamenti estivi della SBA: il progetto della società è di aprire l’accesso a tutti completando l’area con bar e musica, creando un microcosmo gioiosamente chiassoso in cui la nuova forma di pallacanestro, che ha appena esordito come disciplina olimpica, sia il perno di un ritorno al contatto tra le persone.
Il playground, pur nascendo e sviluppandosi parallelamente alle restrizioni che tutti ben conosciamo, ha già ospitato diversi eventi e tornei “ufficiali”, affermandosi come nodo pulsante di una rete che a livello nazionale si sta infittendo rapidamente: sia dall’alto, con la federazione italiana che si amplia e struttura a vista d’occhio, sia dal basso, con un crescente popolo di giocatori più o meno amatoriali che ormai intasa i variegati canestri disseminati tra i parchi.
Favorito da velocità e fruibilità del gioco rispetto alla pallacanestro tradizionale, il 3vs3 ha tutto per proseguire nella sua inarrestabile diffusione; la SBA si sta ponendo in prima linea all’interno di questo fenomeno sportivo in pieno hype, avendo addirittura appena designato un responsabile interno alla società dedicato unicamente a questa disciplina.
Arezzo osserva smaniosa e attende i campioni internazionali a squassare con le proprie schiacciate il playground delle Caselle, ma attende anche di poter finalmente assaltare in prima persona il canestro all’interno di un ambiente curato e professionale, senza doversi far largo tra nugoli di bimbi legittimamente occupanti le aree gioco cittadine con legamenti a rischio su fondi dal dubbio grip, abbandonandosi completamente alla magia del pallone arancione. Sognando ed onorando Kobe.
Musicomane innamorato di ogni applicazione del linguaggio. Cerco storie e suoni che mi facciano vibrare tanto ad ascoltarle, quanto a raccontarle. Osservo, rifletto, percuoto, vivo. Mi muovo per il mondo senza filtri e senza la pretesa di trainarlo, col solo obiettivo di conoscerne ed apprezzarne le sfumature più o meno armoniche.