La Fortezza, la nostra storia
Nel cuore di Arezzo c’è un monumento che tutti noi conosciamo e nel quale tutti noi almeno una volta siamo stati. Un monumento all’ombra del quale sono cresciute generazioni di aretini, quando fin da piccoli andavamo a giocare tra gli alberi del suo p r ato , o quando, un po’ più grandicelli, sempre in quel prato salutavamo la fine di un anno scolastico e l’arrivo dell’estate a suon di gavettoni. Un monumento maestoso nel cuore di Arezzo, esso stesso cuore e memoria della città. Una presenza di cui a volte ci dimentichiamo e di cui trascuriamo l’importanza, spesso snobbata e per molti anni abbandonata, ma che da secoli osserva dall’alto le vite e le storie della nostra città, registrandone tutti i dettagli nella sua memoria di pietra, e come una nonna sollecitata dai nipotini, sempre pronta a raccontare fantastiche storie sul suo passato, su ciò che ci ha preceduto e ci ha reso ciò che siamo. Vi state chiedendo di chi sto parlando? Ma come, non l’avete ancora capito? Parlo della nostra Fortezza, la Fortezza Medicea che a pieno diritto s’impone come la Fortezza Aretina, perché racconta una storia molto più lunga di quella che abbiamo sempre pensato. Forse potrebbe essere anche il luogo simbolo di questa rivista, WEARE, noi siamo; perchè a dirci chi siamo ci pensa proprio questo monumento, la Fortezza, che è la nostra Storia. Ho fatto una bella chiacchierata con Marco Giustini, un giovane appassionato aretino che da molti anni ormai studia la storia della Fortezza e di Arezzo. Mi ha spiegato le vicende di un monumento u nic o nel suo genere. Per secoli odiata dagli aretini in quanto simbolo della dominazione fiorentina, consegnata all’indifferenza del nostro presente che l’ha relegata all’abbandono e all’incuranza generale, la Fortezza giunge oggi a reclamare un ruolo di primo piano in città, grazie alle grandi opere di restauro che portano alla luce reperti archeologici che raccontano tutta la storia di Arezzo, partendo da un passato molto più remoto di quello dei Medici, poiché fu costruita nel Cinquecento sulle macerie dell’antica cittadella, depredata e spianata, riutilizzando alcuni dei materiali antichi per le nuove costruzioni. Un grande paradosso a nostro favore, che tramuta in memoria e conoscenza un atto distruttivo e scrive così un nuovo e ultimo capitolo nella vita del nostro monumento.
Secondo Marco (e non solo), la Fortezza ha tutta la potenza e l’importanza per diventare (molto più di quanto sia oggi) il monumento simbolo di Arezzo, non solo per noi cittadini, ma anche come richiamo turistico internazionale. È a questo proposito che ha impegnato molte delle sue energie nello sviluppo di due progetti per riqualificarla. Insieme all’Associazione Signa Aretii e al Gruppo Fermodellistico Aretino, ha lavorato alla realizzazione di un plastico della Fortezza, un grande lavoro di straordinaria importanza che fotografa uno spaccato di vita del Settecento, il periodo in cui questo monumento era ancora in attività e ricopriva le sue vesti funzionali ospitando al suo interno le guarnigioni medicee e le varie strutture annesse. Il modellino, curato e dettagliato in ogni minimo particolare ricostruisce non solo la corazza esterna della Fortezza, ma anche gli edifici che si trovavano al suo interno. Sarà presentato nel corso di questo anno, pensato per essere ospitato all’interno della Fortezza stessa e fornire un punto di riferimento importante per tutti i visitatori, un aiuto nella ricostruzione e localizzazione di ciò che li circonda.
Inoltre, insieme al regista aretino Gaetano Maria Mastrocinque (il quale è stato anche in concorso alla Biennale di Venezia con un suo cortometraggio) e a Federico Colizzi, ha realizzato un impegnativo film documentario, “ L a q u e stio n e a r etin a : sto ria di u n a fo rte z z a c o str uita c o ntro u n a città ” , con lo scopo di raccontare e far conoscere la Fortezza e Arezzo in Italia e nel mondo, un suggestivo biglietto da visita per la nostra città. Creato da una troupe di dieci professionisti del mestiere e con strumentazione di alto livello, è un lavoro di alta qualità artistica oltreché uno strumento di promozione potente e affascinante che Arezzo non ha mai avuto a disposizione fin’ora. Oltre a circolare nel sempre più fluido universo social, sarà proiettato pubblicamente per la cittadinanza, anche se il vero obiettivo è far sì che possa avere una distribuzione televisiva a livello nazionale e internazionale. Si prevede un 2018 fondamentale per quella che potrebbe essere una nuova nascita per la Fortezza e per la città di Arezzo, e che speriamo possa portare Arezzo e questo monumento al posto d’onore che gli spetta.
Di Stefano Bennati
STEFANO BENNATI
“Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose”. 27 anni, una laurea in lettere e una magistrale in scienze dello spettacolo, con la passione per il cinema e le arti. Nel tempo libero (molto) leggo libri e guardo film, la sera faccio finta di essere un giocatore di pallavolo, di notte guardo libri e leggo film.
Mi piacciono i calzini colorati.