Originale ed emozionale, eclettica e coinvolgente. Questa è Gloria Helowene Belardinelli che attraverso la sua arte fatta di fumetto, illustrazione, digital art, sperimentazione e tanto altro, racconta di pensieri ed emozioni. Noi di WEARE abbiamo avuto il piacere di rivolgere qualche domanda a questa giovane artista aretina, per conoscere il suo percorso, il suo stile, i suoi personaggi e i suoi progetti futuri.
Quando hai cominciato a disegnare e qual è stato il tuo percorso formativo?
«Ho sempre disegnato, ma ho intrapreso uno studio più formale intorno ai 12 anni. Da allora fino ai 20 anni circa ho partecipato a molti corsi di fumetto e illustrazione, alcuni dei quali diretti dai docenti della Scuola di Comics. Per quasi tutta l’adolescenza ho disegnato manga, me ne sono distaccata solo più tardi. Ad un certo punto i corsi però non mi bastavano, così ho iniziato a studiare da autodidatta la digital art e la grafica. Lo slancio è avvenuto solo nel 2015. Non disegnavo da mesi, ma grazie ad un amico scoprii una nuova band, così provai a fare uno sketch del cantante che ho pubblicato su Instagram. La band lo trovò e lo pubblicò nei propri social media. Si tratta dei losangelini Saint Motel, che da allora pubblicano spesso i miei lavori nella rubrica rivolta ai fan. Dal 2016 faccio parte di Saint Motel Italia, community creativa dedicata alla band. Ho avuto occasione di incontrare i ragazzi qui in Italia e una volta a San Francisco. Sono molto affezionata a loro, per la loro semplicità e spontaneità e per avermi fatto tornare a disegnare.»
Come scegli i personaggi che disegni, cosa ti ispira e qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
«Molti dei miei personaggi nascono proprio dalla musica che ascolto, a seconda delle emozioni che mi trasmette, poi le miscelo insieme ad altri aspetti emotivi e pensieri. Mi piace anche prendere spunto dalla vita reale, magari intrecciandola a eventi immaginari. Mi diverte moltissimo rappresentare non solo i personaggi, ma le relazioni che si innescano tra loro, il confronto interiore con sé stessi e con gli altri. Il messaggio che mi piacerebbe trasmettere è semplice: oggi siamo costantemente connessi eppure così terribilmente distanti. Credo che le persone abbiano paura di incontrarsi e scoprirsi, però penso che sia meglio aver paura in due che da soli. La mia creatività è ribellione, provocazione e sintonia tra le persone.»
Hai anche uno shop on-line dove vendi t-shirt, cuscini, borse e accessori fatti da te. Ci racconti da dove nasce il suo nome “My Type Shop”?
«“My Type Shop” è un omaggio al brano “My Type” dei Saint Motel. Ho scelto questo nome perché a volte mi è difficile trovare “il mio tipo di shop’’, un posto in altre parole dove scovare qualcosa che si addica ai miei gusti, con articoli originali e magari personalizzabili. Infatti, oltre ai pezzi disponibili, è possibile richiedere su commissione un’illustrazione personalizzata che verrà stampata sull’articolo scelto dal cliente come una t-shirt, una felpa, ecc.»
I tuoi progetti futuri?
«Lo scorso anno ho vinto la sezione illustrazione della Biennale MArteLive, quindi sicuramente parteciperò ad altri concorsi. Poi, presso l’Associazione semPREPOSitivi di Arezzo, sto tenendo dei laboratori di disegno per bambini, giovani e adulti. Un progetto simile si terrà nella scuola ProximaMusic, dove oltre alle lezioni di musica, la sede offrirà altre attività creative e Alessandro ed Emanuele, entrambi insegnanti di musica, mi hanno invitata a gestire corsi di formazione sul fumetto e l’illustrazione. Nello shop verranno inseriti dei capi artigianali e mi piacerebbe tanto riprendere le collaborazioni con professionisti aretini per quanto riguarda la realizzazione dei supporti per i bijoux in resina, come gli anelli, che di solito decoro a mano uno ad uno. Inoltre sono specializzata in Art Counseling, dunque mi piacerebbe proporre dei laboratori sull’analisi del segno grafico grazie al quale il disegnatore può conoscere degli aspetti del suo carattere, emozioni e sentimenti di cui magari non è del tutto consapevole. Non è necessario saper disegnare, ci sono io a guidare i partecipanti, ma per chi volesse imparare a conoscersi questo è sicuramente uno strumento utile. Infine, mi piacerebbe collaborare con qualche rivista, o casa di moda come illustratrice. Insomma sono una tempesta di idee!»
di CLAUDIA DI BERNARDO
CLAUDIA DI BERNARDO
Classe ’81, nata ad Arezzo. Laureata in Scienze della Comunicazione, oggi social media manager e copywriter… a casa, in ufficio, in treno, in spiaggia e ovunque ci sia una connessione.
Appassionata di fotografia, di viaggi, di musica e del buon cibo, sa che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, da scoprire e di cui stupirsi.