Un mix di brand emergenti e firme storiche che danno vita ad un’esperienza di shopping innovativa e sicuramente indimenticabile. Un luogo di incontro e condivisione per amanti della moda, del design e, da qualche mese, anche dell’arte. Tutto questo, e forse anche molto di più, è Voga Shop: un multibrand store situato nel cuore del centro storico aretino, che in tempi recenti ha saputo sorprenderci aprendo un nuovo spazio artistico espositivo, al piano superiore del negozio. Noi di WEARE abbiamo fatto quattro chiacchiere con Maddalena Pelucchini, proprietaria e ideatrice assieme al marito Nicola di questa poliedrica ed innovativa realtà.
Come è nata l’idea del connubio tra galleria d’arte e negozio di moda?
«L’unione tra queste due realtà nasce principalmente dalla forte amicizia che ci lega a Nicola e Alberto, fondatori di Lis10 (galleria d’arte contemporanea di Milano) e dalla profonda passione che nutriamo sia per il settore dell’arte che per quello della moda. Qualche mese fa, durante l’inaugurazione della Biennale di Venezia, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i ragazzi di Lis10: loro stavano cercando un luogo in città da adibire a spazio espositivo e noi, per l’appunto, avevamo da poco acquistato l’appartamento al piano superiore del negozio! Ci è sembrata l’occasione giusta per dare avvio ad una collaborazione. Ciò che più ci affascina di questa unione è la stretta connessione che esiste fra il mondo dell’arte e della moda: entrambi rappresentano un modo di comunicare molto coinvolgente e spesso sono capaci, seppur con linguaggi differenti, di richiamare l’attenzione su temi comuni e di attualità.»
Quali sono le correnti artistiche che più vi interessano e vi ispirano?
«Siamo affascinati dall’arte classica, alle espressioni artistiche più moderna come realismo, impressionismo, cubismo, Bauhaus… Tuttavia, siamo soprattutto interessati all’arte contemporanea perché parla della nostra società alla nostra società, utilizzando linguaggi sempre nuovi e spesso sbalorditivi capaci di toccare le corde del nostro io più profondo. In particolare, gli artisti che per primi mi hanno fatto innamorare dell’arte contemporanea sono stati Gilbert&George e il loro concetto di “art for all”, ovvero l’arte per tutti e di tutti. Con le loro opere, dallo stile forte ed estremamente provocatorio, hanno trattato temi attuali con spunti di riflessione innovativi rispetto a quelli più canonici proposti dagli altri mezzi di comunicazione, come la stampa.
Presso la nostra galleria ospitiamo principalmente artisti africani che, ricorrendo ad espressioni artistiche molto diverse tra loro, interpretano e rappresentano con diverse sfaccettature la realtà socio-economica della loro terra. Tra i più interessanti ricordiamo Frédéric Bruly Bouabré, uno dei padri fondatori dell’arte contemporanea africana, che con i suoi piccoli disegni racconta il folklore locale e la sua visione del mondo, e Laetitia Ky, giovanissima artista Ivoriana, che con le sculture realizzate con i suoi capelli e la body art, veicola messaggi molto forti sulle condizioni umane e sociali, affrontando in maniera a volte cruda temi di giustizia sociale e di genere.»
Quali eventi avete già realizzato presso la galleria?
«L’ultimo evento che abbiamo ospitato è stata appunto la mostra personale di Laetitia Ky che, attraverso un fil rouge rappresentato dal personaggio di Medea, si è posta in dialogo con il giovane designer italiano Marco Rambaldi. I capelli-serpente di Medea, che pietrificano chi ne incrocia lo sguardo, rappresentano per l’artista la metafora di un processo creativo che prende in carico un’identità femminile rivendicativa.
Il serpente, con il suo continuo cambiamento di pelle, rappresenta un simbolo di rinascita: nel caso specifico Marco Rambaldi ha realizzato un serpente con tessuti di vario tipo, che non vanno perduti ma vengono riutilizzati in un continuo processo che mette in connessione passato e presente, rinnovamento e sperimentazione. È stato davvero un evento molto interessante che ha suscitato profondo interesse sia in città che fuori. La nostra intenzione è sicuramente quella di proseguire con questa stimolante collaborazione tra designer e artisti. Chissà che questa unione non ci porti ad esportare il progetto anche fuori città, magari anche fuori dall’Italia. Vi terremo aggiornati!»
di AGNESE ANDREONI
lis10gallery.com
vogashop.com