Esprimi un desiderio.
Facile no? Chiedi quello che vuoi.
Il periodo è perfetto.
Quello che brami, può essere tuo. Ora.
Cosa scegli?
Forse da bambini era più facile. La pubblicità martellante prima e dopo ogni puntata del tuo cartoon ti “consigliava” cosa desiderare e sapeva essere davvero molto convincente. Ma da quando hai perso l’innocenza, i tuoi occhi guardano quella pubblicità martellante prima e dopo la tua serie tv, in modo diverso. Lo sguardo si è fatto più critico, attento. Non ti convince più come prima e quando si tratta di dire ad alta voce quello che vorresti, sei nei casini. Ma che poi quando una cosa ce l’hai tra le mani, dopo che l’hai desiderata a lungo, quasi la snobbi. Ha certamente perso quel carico di importanti aspettative, di emozioni non ancora vissute. Che poi desiderare è meglio di dire. Quando un desiderio diventa espresso, sembra quasi banale. Desiderare è meglio di fare. Quando quella cosa l’hai già fatta è finita e finisce con lei anche il potenziale d’ansia e gioia che ti portavi dentro.
Poi però arriva dicembre. Il Natale cambia tutto. E poi un anno nuovo. Allora esprimi desideri come se non ci fosse un domani. E non è come a San Lorenzo, quando pensi che aggrappandoti a quella stella, puoi solo chiedere al cielo di risolvere i problemi del mondo. Ora pensi a te. Quello che chiedi si trasformerà in regali. Pacchetti. Biglietti. Solo per te. E nella tua testa l’egoismo del Grinch dilaga. Desiderare non ti imbarazza più. Lo fai ovunque. Nei negozi del centro. Sotto la doccia. Mentre cammini per la città e ti attacchi alle vetrine, appannando un piccolo spazio tutto tuo. Non ti vergogni. Desideri anche a voce alta. Vuoi che gli altri ti sentano. Devono sentire. Ed esaudire.
#makeawish è il mood giusto.
Desidera pure.
Cosa scegli?
editoriale di MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta. Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete. Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage. Una laurea in giornalismo, un figlio umano e uno peloso, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…