Raccontarsi un po’, girare uno specchio e rivolgerlo verso sé stessa in modo che tutti possano vedere, capire e apprezzare veramente chi è e cosa fa Manola Tenti. Classe ’82, classe da vendere, perché con il suo profilo Instagram è riuscita a creare un mini impero di 192 mila persone. Avete davvero capito, c’è un fenomeno dei social ad Arezzo. Ma non incappate nell’errore di aver già scoperto tutto, perché proprio Manola vuole lasciare un alone di mistero intorno a se stessa: “Il gioco psicologico è quello di incuriosire e non svelarsi mai totalmente. Quello che secondo me ti spinge è la curiosità di vedere se c’è altro o se ci sarà altro”.
In effetti la prima cosa che cattura l’attenzione è essersi resi conto di aver a che fare con una campionessa di like che nella vita reale mantiene lo stesso atteggiamento di quella online. Non ci sono segreti: “il passaparola funziona fino ad un certo punto, poi serve usare la propria testa. Non è detto che un sedere scoperto possa portarti a quei numeri lì – continua scherzosamente Manola – Ci sono ragazze più belle, più giovani, ma che non hanno lo stesso riscontro”.
Nel chiacchierare vengono fuori tratti della sua personalità. Decisa, concreta e fantasiosa, un po’ come le frasi che accompagnano i suoi post: “Quello che scrivi indipendentemente che possa essere una frase ripresa o un tuo pensiero, deve essere una cosa che ti sta addosso. Quello che trovi scritto è quello che penso”. Una ragazza che spicca ma che, al netto della sua popolarità fa una vita normale. Lavora nel suo negozio, non si approccia con fare da diva, tutt’altro. A questo mi viene da chiedermi: come fa a sorprendere?
“Anche vedere le stesse cose annoia e credo che basti poco per sorprendere. Una coda, un’acconciatura diversa, capelli sciolti… Non serve creare locations pazzesche. Faccio parte di un’agenzia, ma non sono una fashion blogger e, soprattutto, gestisco il mio profilo da sola – Tieni a mente che una foto fatta del fotografo, per quanto bella, non ha la stessa resa di quella fatta da me stessa”.
Credo che un piccolissimo segreto sia rimasto celato nei meandri della nostra chiacchierata, il potere simbolico sprigionato dai sui tatuaggi. Un dettaglio, forse, ma è la stessa Manola che dà la spiegazione giusta: “Non faccio tatuaggi per ricordare un periodo, mi piacciono e li ho fatti. Nei tattoo credo che si veda la trasgressione e quello che uno vorrebbe fare ma non fa”.
Di sicuro la sua vita è profondamente cambiata da un anno a questa parte, tenendo conto che è partita da zero e ha creato tutto quello che avete visto e che vedrete. Un gioco che le dà divertimento e ogni tanto aggiunge una puntina di pesantezza. “Mi scrivono un po’ tutti, da ragazzi a uomini fino ad arrivare a ragazzine che vogliono emularmi. È anche un po’ pesante in certi casi, perché ti etichettano. Se mi preoccupassi del pensiero di tutti, però, starei chiusa in casa”.
Un passaggio importante è ribadire come il vero lato di sé stessa emerga in quello che fa, ma ci sono anche delle cose da conservare gelosamente al riparo da tutto e da tutti:
“Nella vita offline, nessuno sa niente di quello che faccio. Esco dal negozio, vado al mare, ma le mie cose personali non verranno mai sbandierate a 190.000 persone. Quello a cui aspiro è comunicare, la vita mi è cambiata tanto in un anno, mi è cambiata dentro”.
Quasi in chiusura di chiacchierata, arriva un’ultima chicca da parte di Manola riguardante il suo futuro: “Sto ragionando su come fare qualcosa che poi rimanga.. Di quelle che ti facciano capire c’è sostanza oltre la forma”.
Una ragazza, prima ancora che un personaggio, che conosce le regole del gioco e per questo si diverte molto. Una ragazza vera, originale e molto empatica. Signore e signori, questa è Manola Tenti. “Do you like me?”
di Fabrizio Salvi
FABRIZIO SALVI
Settembre ’85. Ho impugnato una penna e non me ne sono più separato. Scrivo mentre viaggio, viaggio per passione, ho la passione della scrittura. Una ruota nella quale tutto torna al punto. E a capo, con una nuova storia da raccontare.