Di fronte al già ben noto Dirty Rat, è stato aperto a sorpresa un nuovo locale totalmente diverso, ma partorito dalle menti degli stessi gestori del ratto più famoso di Arezzo. Stiamo parlando dell’Oceria Francescana, una girarrosteria piuttosto particolare.
La prima cosa che viene da chiedersi è sicuramente l’origine del nome.
«La scelta tra i vari nomi è stata davvero difficile e combattuta, perché ne sono usciti fuori di incredibili durante i nostri brainstorming, ma alla fine abbiamo usato “Oceria” al posto di “Osteria” e “Francescana” perché siamo due Francesco a gestirla: è stato un gioco di parole fortuito, non rendendoci poi conto di aver fatto il verso alla famosa Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura, che per anni è risultato il miglior ristorante stellato nel mondo.»
Perché la scelta di aprire questo secondo locale?
«Un’idea generica era presente nelle nostre teste da diverso tempo: siamo riusciti a sopravvivere al duro periodo della pandemia e a crearci comunque la nostra clientela affezionata, uscendo ancora più forti da queste situazioni. Ciò che volevamo creare si sarebbe dovuto adattare al posto che avremmo trovato e visto il locale selezionato, abbiamo ritenuto opportuno aprire una girarrosteria che nel tempo si trasformerà in una rosticceria con posti a sedere, esattamente come in un ristorante. Si è venuto a creare un posto adatto sia per i turisti, sia per l’aretino che vuole ritornare alle origini con una rosticceria anni ‘90 e considerando che nella parte bassa del centro città c’è già “La Brace” e un tempo “Corrado”, i quali hanno fatto scuola nel settore, abbiamo deciso di occuparci della parte più alta del centro storico.»
Cosa proponete al pubblico?
«Tutto si basa sul girarrosto con le sue varie carni e sulle materie prime che acquistiamo a chilometro zero da aziende limitrofe, come la selezione di formaggi e gli affettati del rinomato De Magi, le carni esclusivamente toscane, ma anche tutti i prodotti classici e tipici del nostro territorio, come la pasta al forno, la ribollita, le salsicce, il pane del girarrosto, i sottoli, i crostini, i contorni, le marmellate e tanto altro.»
Quale è la particolarità dell’Oceria Francescana?
«In poche parole è una bottega in cui puoi prendere del cibo d’asporto, oppure scegliere il servizio al tavolo che ricorda molto il classico pranzo domenicale, in cui non si ordina per la persona singola ma per tutto il tavolo, spuntando dalle caselle del menù fisso i cibi che non si desiderano e imbandendo la tavola con il resto in grandi quantità e mettendo tutto assieme; il prezzo è fisso sui trenta euro compresi acqua e vino della casa. Il tutto risulta molto casalingo, familiare e “selfservice”, andando a rimembrare un po’ la bottega alimentare di un tempo. Presto saremo pronti per essere operativi al massimo anche nell’asporto, ma vorrei anche fare un annuncio ai lettori: siamo alla disperata ricerca di personale!»
di LORENZO STIATTI
Credits Diego Bastanzetti
IG: @oceriafrancescana
FB: Oceria Francescana
Via Cavour, 6