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Pensieri leggeri per lunghi passi

Giovanni Scatizzi, aretino classe 2005, aspirante osteopata che dopo vari sport è approdato alla corsa e non l’ha più lasciata

Quante volte ci siamo detti “da domani inizio a correre” per poi rimanere magicamente risucchiati da quel divano che ci sembrava così solo e bisognoso di noi o rimandare perché troppo caldo, troppo freddo o troppo tutto? Gente, c’è chi l’ha fatto davvero! Uno di questi è Giovanni Scatizzi, aretino classe 2005, aspirante osteopata che dopo vari sport è approdato alla corsa e non l’ha più lasciata: “È iniziata come per tanti altri con il Covid, visto che potevamo uscire solo per fare attività fisica. Inizialmente era uno sport come gli altri che ho praticato (nuoto, scherma, ciclismo, calcio e rugby) ma da un paio di anni ho iniziato ad allenarmi seriamente. Quest’anno ho fatto una pausa con lo studio, dopo aver finito il liceo musicale dove ho studiato flauto, ma il prossimo vorrei entrare a osteopatia.” Le tipologie di corsa e le distanze sono molte e Giovanni predilige alcune di queste: “All’inizio facevo trail, ma adesso sono passato a strada e pista, mentre in inverno aggiungo anche il cross (campestre). Sulle distanze non c’è dubbio: sono molto più resistente che veloce, quindi parto dai 3000mt per arrivare fino alla mezza maratona. Non a caso i migliori risultati che ho ottenuto sono arrivati proprio nelle lunghe distanze, dato che sono arrivato terzo al Campionato Toscano sui 10000 mt su pista nel 2023, vinto il Titolo Toscano sui 10000 mt su strada per due anni consecutivi (2023-24) e terzo ai Campionati Italiani di mezza maratona l’anno scorso. Quest’ultima è anche l’esperienza che ricordo con più piacere dato che era una gara che non avevo preparato a dovere e un risultato del genere non me lo sarei mai aspettato.

Da poco Giovanni ha cambiato squadra e allenatore per cercare di migliorare ancora, anche se l’impegno non è poco: “Ho iniziato con l’Atletica Sestini di Arezzo, da quest’anno sono passato a una squadra di Lucca, il Gruppo Podistico Parco delle Alpi Apuane. Mi alleno ad Arezzo tutta la settimana tranne il giorno in cui vado dal mio allenatore a Perugia, Francesco Fracassini, con cui ho iniziato a lavorare quest’anno. Solitamente faccio 10 allenamenti a settimana, facendo doppio allenamento per tre giorni; un allenamento dura un’ora/un’ora e mezzo, e nella routine è presente anche un rinforzo muscolare in palestra ogni due giorni. Ci vuole tanta forza di volontà!
Sia in gara che fuori le difficoltà prima o poi arrivano, e non è sempre facile arginarle: “In dei momenti bisogna spengere il cervello. I pensieri negativi vengono, ma devono essere mandati via dalla voglia di fare quel km in più. In gara la crisi di fame è quella che ritengo peggiore perché in quei momenti non hai scelta, o ti fermi o rallenti. L’alimentazione prima e durante la gara è fondamentale: fino ai 10 km riesco a gestirla mangiando solo prima della gara, nelle distanze superiori invece ho bisogno di prendere un gel ogni mezz’ora che mi reintegri ciò che perdo. In generale mi è capitato di pensare di smettere, anche perché ci sono periodi in cui ti sembra di non migliorare minimamente. In realtà ci vuole solo tempo per assimilare delle cose: bisogna aver pazienza.
La fatica è tanta e quindi c’è sempre bisogno di porsi degli obiettivi: “Vorrei riuscire a breve a fare il tempo minimo per i prossimi campionati italiani sui 10 mila su pista e magari anche per il cross, visto che quest’anno è sfilato per soli 10 secondi. In futuro mi piacerebbe entrare nel giro della Nazionale: è un obiettivo ambizioso ma credo che tra due anni, quando ci saranno ancora gli Europei U23, potrò avere le mie chance.
Abbiamo chiesto a Giovanni anche un consiglio da dare a chi si vuole avvicinare alla corsa: “Per la verità a me non piaceva la corsa. Si inizia piano e poi, ognuno, a piccoli passi, deve guardarsi dentro e porsi, giorno dopo giorno i propri obiettivi.

di MASSIMILIANO CUSERI

IG: @giovanni_scatizzi_rls

Massimiliano Cuseri
MASSIMILIANO CUSERI

Pianista innamorato dello sport. Sono passato da Bach ai compositori contemporanei, così come ho esplorato gli sport più disparati, dall’hockey al biathlon. Ho iniziato a scrivere tardi, ma spero di essere ancora in tempo per raccontare tutto ciò che finora ho potuto esprimere “solo” attraverso la musica.

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