Quando un cugino di sua madre gli ha fatto il primo tatuaggio, a diciassette anni, Kristjan ha scoperto la sua passione. Oggi, ne ha trentacinque ed ha finalmente trovato il suo posto, il posto dove “è rinato”: il Red & Black Studio, in via Lorenzetti, 5, ad Arezzo.
Quando è nato il Red & Black Studio?
«Il negozio ha aperto a gennaio 2023, ma svolgo questa professione dal 2011; ho iniziato in Grecia, poi sono tornato nel mio paese in Albania e ho provato anche lì. Quando mi sono trasferito in Italia ho ricominciato come apprendista, ho fatto diversi corsi e finalmente sono riuscito ad aprire il mio studio. Prima ho lavorato con due negozi diversi, uno a Siena e uno in Sardegna, con il quale collaboro ancora circa due mesi all’anno. Per essere all’inizio sono contento di come stanno andando le cose, meglio di come mi aspettassi.»
Come mi convinceresti a scegliere te per farmi il primo tatuaggio?
Prima di prendere un appuntamento c’è una consulenza che viene fatta gratuitamente dieci, quindici giorni prima di tatuarsi, durante la quale si studia un progetto, un’idea in base alle esigenze del cliente. Io lavoro soprattutto sul realistico, sulle idee che mi portano le persone. Alcune volte mi è capitato di fare un progetto che ho suggerito a qualcuno ma senza insistenza, senza costrizioni. Mi sono trovato a cambiare anche quindici volte un disegno pur di venire incontro al cliente. Comunque è sbagliato cercare di convincere qualcuno a tatuarsi; uno deve venire a cercarti, la gente se vuole trovarti ti trova. Preferisco avere un rapporto amichevole con i miei clienti, questo sì; se c’è fiducia, si diventa amici, quasi una famiglia. Spero di migliorare ancora di più e di non deludere mai i miei clienti.»
Hai qualche nuovo progetto per il futuro?
«Magari quello di avere un negozio un po’ più grande, qui ho lo spazio giusto per me e per la piercer; verrà una mia collega ed inizieremo a farli da gennaio perché ho tantissime richieste!»
Cosa vuol dire per te fare tatuaggi?
«Da quando ho iniziato questo lavoro sono rinato. È nato come passione, nei primi tempi, quando avevo più o meno vent’anni, non vedevo l’ora di tatuare dopo il lavoro. Ora sono otto, nove anni che mi dedico solo a questo e sono veramente contento. Certe volte vado avanti fino a mezzanotte e non mi stanco mai. C’è voluto tempo, ma alla fine del tunnel c’è sempre la luce.»
di GABRIELE MARCO LIBERATORI
IG: @red_black_tattoostudio
Laureando in lettere antiche, chitarrista dall’animo rétro, cultore di teatro e storia dell’arte. Ritengo che la conoscenza dell’espressione e del pensiero umani da Omero fino ai giorni nostri sia l’unica chiave per elevare il nostro spirito al di sopra di un vacuo imperante materialismo. Il mio motto è “E l’omo vive”, perché non c’è buona speculazione intellettuale senza un calice di rosso e un piatto di leccornie regionali.