Si tratta di un’epoca oscura, caratterizzata da caos travestito da positività. Negli ultimi mesi abbiamo trascorso le nostre giornate con simpaticissimi coinquilini: i nostri familiari. Ed è andato da sé che il “keep calm & nervi saldi” è diventato a poco a poco uno sport olimpico, portando gli italiani alla medaglia d’oro in mano-ferma e ciglio tremolante.
Tra una divisa da pigiama in smartworking e una da smart-apertivi, ho avuto tempo di pensare. La mia mente ha iniziato a divagare come in un valzer infinito di domande: ma gli amanti, i single, i cercatori di “talpe”, che staranno facendo?
Gli anni passano e l’evoluzione della mente umana continua e si misura in appuntamenti saltati, baci non dati, coppie non sbocciate. Ho la sensazione che le bocche diventeranno ceramiche e gli amanti cadranno a pezzi. E poi… sbam! in un momento in cui pensavo di non avere una risposta, se non chiedendo direttamente ai candidati di Uomini e Donne, ad hoc mi è capitata una situazione assurda. Ora, vi starete chiedendo di che cavolo sto parlando. “Paura eh”… Come dice il caro Lucarelli.
Evvai con la sigla: “Sex & The Supermercato”!
Confesso: ad ore ed ore di origami preferisco di gran lunga fare la spesa. E, in un periodo in cui le uscite erano negate, la mia unica luce e l’unico mio atto quasi trasgressivo è stato l’ipermercato, come per moltissimi aretini.
Da fan quale sono dei Radiohead mi riesce facile immedesimarmi in scenari apocalittici, dove il contatto umano è fonte di morte certa. Un rito quasi romantico, tra una sfrecciata tra la corsia frutta&verdura e la corsia assorbenti, veloce e chirurgica, mi sono dovuta fermare un attimo.
A volte i sentimenti sono come la A1 ed è quasi divertente smistare tutto quell’amore e quegli ormoni guardandoli dal cavalcavia della propria prospettiva, senza darne giudizi.
Ed eccolo lì, ignaro del mio sguardo detective, che lo becco ad osservare il mio carrello abbandonato al reparto birre e, come se fossimo a fare aperitivo con buffet in un locale del centro storico, inizia così una strana conversazione…
“Scusi?!”
“Salve, sono Bip, lei è single?”
“Ma in che senso?”
(Avrei voluto un cespuglio alle spalle come Homer Simpson per infilarmici dentro!)
“Lei è proprio carina ed ha una bellissima spesa”
“Grazie arrivederci”.
5 minuti dopo è di nuovo lì che mi fissa.
Telefono alla mano, da brava figlia della generazione Yahoo Answers, digito: “single al supermercato”, ed ecco che Google mi caccia fuori: L’ultima iniziativa per i single! L’appuntamento al “buio” si svolge tra gli scaffali.”
Ganzo?!
Ed è così che il mio sguardo diventa molto più attento, non solo spaghetti e pomodori, ma anche chi sta inciuciando e con chi. La musica di sottofondo cambia, e quasi inaspettatamente arriva la ventata esotica di Metti una sera a cena. Ed eccoli lì, all’ora prestabilita che si avventurano per le desolate strade, un po’ per necessità, un po’ perché quando l’ormone chiama tu devi rispondere.
E fra detersivi, confezioni di penne rigate e pacchetti di biscotti, o andando semplicemente a spasso con il carrello tra gli scaffali, ti rendi conto che la nuova frontiera della seduzione ha le ruote: non quelle di una spider, ma quelle del carrello.
Davanti alla fila di carelli li vedi temporeggiare aspettando l’arrivo della preda perfetta. Il partner ideale potrebbe trovarsi proprio lì, al corridoio numero 5, come al banco dei surgelati.
Questi tempi richiedono un grande spirito di adattamento.
Menu fisso: romantico disagio psicotico sociale.
Entrare single al supermercato e uscirne in coppia è un attimo. E, mi raccomando, non dimenticare lo scontrino.

di VERONICA VALDAMBRINI