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Sintesi e Armonia

Elena Molino ci racconta il suo lavoro di illustratrice e come è passata dal disegno architettonico a quello illustrativo

Alcuni sono rapidi, altri meno. Alcuni sono metodici e precisi, altri caotici e disordinati. D’altronde quando si lavora con la creatività è così che accade: tutto può essere imprevedibile. Elena Molino ci racconta il suo lavoro di illustratrice e come è passata dal disegno architettonico a quello illustrativo.

Hai conseguito una laurea in architettura, come sei finita a fare illustrazione?
«Ho iniziato a disegnare al liceo artistico, inoltre avere mia mamma che dipinge spesso a casa è stata sicuramente un’influenza molto forte. L’architettura e l’illustrazione si sono unite nella grafica e se dovessi identificare i miei albori di illustrazione tutto è cominciato quando per un asilo nido feci delle locandine. Da lì poi è stato un passaparola, io mi sono formata e tutto ciò ha fatto sì che ad oggi diventasse gran parte del mio lavoro.»

Ti senti più illustratrice o grafica?
«Il cuore dice illustrazione, il tempo invece grafica. Ho molto meno tempo per fare un’illustrazione rispetto ad una grafica, ma quando posso cerco di unire le due cose. Cerco di fare illustrazione e declinare ciò anche nella scenografia utilizzando i miei lavori.»
Come mai hai scelto di non rendere visibili, magari sui social, i tuoi lavori?
«Avevo un sito web nel quale erano visibili tutti i miei lavori, ma ho eliminato il sito senza sapere neanche come. Attualmente utilizzo Behance anche se non lo aggiorno con continuità. Adesso sto prendendo coscienza che quello di illustratrice e di grafica si sta trasformando in un vero e proprio lavoro e vorrei espandermi. Si è creato un bel passaparola, senza che fossi io a cercare lavori dà fare, ma il contrario. Caricherò i miei lavori sul mio profilo personale di IG, stavolta però starò attenta a non cancellarlo!»

Hai illustratori e illustratrici di riferimento?
«Sì, sono lontani da quello che faccio io. Apprezzo però l’approccio al lavoro, mi piacciono alcune tavole e mi sono d’ispirazione anche se magari non si nota nel mio tratto illustrativo. Adoro Sara Hagale per il suo modo di sintetizzare i disegni; mi piacciono molto Mr. Bingo e Ronald Searle: se dovessi rinascere vorrei essere lui.»
Quali tecniche padroneggi di più per i tuoi lavori?
«Utilizzo tanto il puntinismo e il contrasto nero/bianco, con pochi punti di colore, per l’illustrazione. Per la grafica il discorso cambia; utilizzo molto il collage e spesso inserisco elementi in bianco e nero, poco il colore e… in fin dei conti mi piace.»
Tre qualità di una brava illustratrice?
«Forse sarà scontato, ma direi che è necessario avere un punto di vista personale sulle cose, vederle diversamente, sotto un’altra prospettiva. Possedere un’intelligenza emotiva ed essere molto curiosi.»

di CARLO MARTINO

IG: @ele.mol
Behance: Elena Molino

CARLO MARTINO
CARLO MARTINO

Classe 1992, nato a Cori, un paesino che nessuno conosce. Laureato in Storia dell’arte, sono presidente di un’associazione culturale no profit. Nutro una passione nell’origliare i commenti delle persone relativi alle opere d’arte allestite nei musei. Amo i libri, il rock, lo sport, l’improvvisazione teatrale e… il whiskey (se bourbon meglio).

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