Cosa c’è di meglio, quando finalmente arriva l’estate e le giornate diventano sempre più calde, di un bel gelato artigianale? Ormai da qualche anno, uno dei posti preferiti dagli aretini
è senz’altro la Cremeria Cecconi, in via Madonna del Prato 85. Nata nel 2019, è l’astro nascente nel campo della gelateria artigianale che non ha ancora smesso di brillare, e anzi lo fa sempre di più.
Incuriositi e innamorati delle sue creazioni, siamo andati ad incontrare Stefano Cecconi, gelatiere e fondatore di questo piccolo regno goloso nel centro di Arezzo.
Come nasce “Stefano Cecconi Gelatiere” e, di conseguenza, la Cremeria Cecconi?
«La Cremeria Cecconi nasce nel 2019, ma nel cuore c’era già dal 2010, quando ho iniziato questo pazzo percorso in questo mondo sottozero. In questi anni prima di aprire in proprio ho lavorato sia al banco che in laboratorio. Ho studiato molto, frequentando l’Università dei Sapori, in particolare la Scuola Italiana di Gelateria dove ho fatto i miei primi corsi in questo settore. Sono in continuo aggiornamento, facendo corsi che si svolgono in tutta Italia: l’ultimo a Modica a settembre 2021, sulla cioccolata, le granite e i cannoli. Da studente poi sono diventato professore: insegno all’Accademia del Gusto di Arezzo come docente di pasticceria fredda. Non è la mia prima volta dall’altro lato della cattedra: l’anno scorso ho tenuto corsi a Siena e Firenze.»
Per un’attività nata a ridosso della pandemia è stato difficile organizzarsi fra lockdown e riaperture?
«L’anno zero non è stato semplicissimo ma siamo stati comunque produttivi. Per un’attività nuova come la nostra e con delle idee sulla gelateria diverse rispetto a quelle alle quali la clientela era abituata, inserirsi è stata una sfida. La ricerca dei prodotti del territorio e la valorizzazione della tradizione erano i nostri punti di forza. Il Covid in realtà non ha rappresentato un impedimento ma una spinta: ognuno ha preso il problema come meglio credeva, per me è stata un’opportunità. Ho creato un sistema di consegne a domicilio efficace, tramite un’app da scaricare nel telefono; si chiama “Cremeria Cecconi”, è gratuita ed è adatta sia per iOS che per Android. Dopo la registrazione si è abilitati a ricevere l’ordine a domicilio, oppure si può passare a prenderlo già pronto in negozio. Il furgone delle spedizioni è refrigerato per permettere al cliente di avere un prodotto che mantenga la sua qualità. Questo ci ha permesso di farci conoscere e di far conoscere i nostri prodotti. Ad oggi abbiamo il punteggio più alto su Google tra le gelaterie di tutta la provincia, con quattro punto otto stelle su cinque.»
Il vostro gelato ha vinto anche molti riconoscimenti…
«Quest’anno sarà il quarto nel quale vengo selezionato per lo Sherbeth Festival, il concorso più importante al mondo di gelateria, che si svolge solitamente in Sicilia. Una giuria seleziona cinquanta gelatieri in tutto il mondo che gareggeranno insieme. È stato un grande onore essere selezionato per così tanti anni di seguito. Non ho mai vinto ancora, ma sono già due anni che vengo citato nella guida del Gambero Rosso con due coni su tre, che sono un po’ come le stelle Michelin per i ristoranti. Di due coni in Italia ce ne sono 132 quest’anno. Per la nostra città credo che sia qualcosa di positivo: anche qui ci sono attività che hanno avuto dei riconoscimenti importanti!»
Sappiamo che hai partecipato anche al programma Cortesie per gli ospiti, come è stata questa esperienza?
«Sì, l’anno scorso. È stata un’esperienza molto faticosa: quattro giorni di riprese dalla mattina alla sera. Non c’è nulla di costruito o di predefinito: tutto è molto spontaneo e naturale. Ci siamo divertiti tanto e ho scoperto di avere un portamento naturale davanti alle telecamere, perché non me ne frega niente di loro! (ride n.d.r.) Il mio lavoro mi porta spesso ad essere protagonista, anche in eventi importanti nel territorio: l’ultimo a Cortona, del quale vado molto fiero, è Chianina e Syrah. A fare il gelato eravamo solo due. In quell’occasione ho avuto il piacere di fare un dessert a quattro mani con Katia Maccari de I salotti del Patriarca, una stella Michelin a Chiusi. Abbiamo fatto un tiramisù scomposto nel quale c’era una parte di gelato. Bellissimo ed emozionante.»
Quali sono i vostri gusti più famosi? E il gusto più strano che hai mai fatto?
«Il nostro gusto più famoso è sicuramente Terra d’Arezzo, omaggio alla nostra città; è una rivisitazione del tiramisù i cui ingredienti sono tutti locali: le uova del Casentino, il vinsanto della cantina Il Palazzo, i savoiardi dei fratelli Pierozzi e il caffè della torrefazione Corsini. È uno dei gusti di punta dell’attività, che ci ha dato più impronta soprattutto all’inizio. Il più strano forse è stato quello realizzato durante il tour gli Amici della Chianina alle Logge del Vasari, dove lo chef Lorenzo Pisini, insieme ai titolari, ebbe la folle idea di fare un gelato al Lampredotto, con la materia prima di Alberto Rossi, Presidente dei Macellai Aretini. Nel gelato abbiamo aggiunto sia il lampredotto che il brodo, creando un sorbetto salato che è stato servito insieme al secondo e ha avuto un gran successo. Sembra strano, ma nel contesto di quel piatto funzionò. Il gelato è uno studio chimico-fisico che non ha mai fine, oltre ad essere una materia fatta anche di imperfezioni. La sfida è far stare un prodotto in un ambiente al quale non è abituato, che è il sottozero, e allo stesso tempo renderlo cremoso, saporito, equilibrato. Mettere insieme i macro-elementi, che sono spesso incompatibili fra loro, in un ambiente del tutto svantaggiato e renderlo comunque piacevole al palato, ci fa capire quanta difficoltà e quanta dedizione ci sono dietro questo mestiere. La difficoltà la si può fronteggiare solo se si ha piena conoscenza della materia.»
Come vedi il futuro della Cremeria Cecconi?
«Fra qualche anno mi vedo come primo gelatiere della Provincia di Arezzo, con tre coni sulla guida del Gambero Rosso, che non li ha ottenuti ancora nessuno. Non è un sogno, so che è un obiettivo, un traguardo che prima o poi taglierò. Non ho amicizie né “acosti”, ma solo tanta determinazione e passione per il mio lavoro. Quello sarà un avvenimento che mi manderà fuori di testa! (ride n.d.r.) Negli anni in cui ho fatto il dipendente non ero preso mai sul serio, mi dicevano che non ero abbastanza professionale e che le mie idee erano strampalate. Oggi invece il mio lavoro parla da sé, sono felice di non essermi fatto fermare da quelle parole.
In tutta Italia sono solo sessanta ad aver ricevuto i tre coni, ed io sono sicuro che anche Arezzo avrà questo importante riconoscimento.
Nel futuro della Cremeria vedo sicuramente un locale un po’ più grande, nel quale far accomodare i clienti e poter dare un servizio maggiore. Sarebbe bellissimo poter fare quelle coppe di gelato con vari gusti da portare al tavolo! È una cosa che ci manca ad Arezzo. In inverno, invece, mi piacerebbe poter ampliare l’offerta della cioccolata, da affiancare al gelato. Mi è rimasta questa passione dopo alcuni anni di lavoro nel laboratorio di un’importante cioccolateria. Così potrei avere un’offerta valida undici mesi l’anno: uno me lo tengo di vacanza, almeno un po’ di riposo lasciatemelo!»
di MARTINA SALVINI
IG: @cremeriacecconi
FB: Cremeria Cecconi – Gelatieri per Passione
Tel. 338 199 8459