“Ad Arezzo le pietre parlano, e non aspettano altro che qualcuno si soffermi ad ascoltare la loro storia.” Così ci viene detto alla fine di un bel film documentario sulla città di Arezzo. Per la storia che voglio raccontarvi oggi, però, mi è bastato fermarmi ad ascoltare, davanti a un caldo caffè, il regista di questo film, Gaetano Mastrocinque. Gaetano mi ha parlato del lavoro, dell’impegno e della fatica, oltre alla grande soddisfazione finale, che lo hanno portato alla realizzazione di questa bellissima opera, prodotta insieme a Marco Giustini e Federico Colizzi (tutti e tre giovani aretini under 30).
“La questione aretina” ricostruisce le vicende storiche che hanno portato alla costruzione della Fortezza di Arezzo, un monumento imposto alla cittadinanza dalla dominazione fiorentina e per lungo tempo odiato.
Il film documentario è un lavoro di alta qualità artistica, oltreché uno strumento di promozione potente e affascinante, un bel biglietto da visita per Arezzo nel mondo. Delle bellissime animazioni si intrecciano alle riprese del reale, dando vita alla pietra, mutando e trasformando la realtà sotto i nostri occhi, in rimandi continui tra luoghi e simboli della nostra città. In poco più di venti minuti sono disegnati secoli di lotte per l’indipendenza dei cavalli rampanti aretini (un motivo ci sarà se già i romani ci definivano così), contro ogni forma di sottomissione esterna. Sono stati Gaetano, Marco e Federico ad avvicinarsi alle pietre per ascoltare la loro storia, si sono mossi tra i reperti venuti recentemente alla luce dai lavori archeologici alla Fortezza e da lì hanno indagato sulle origini e l’identità della storia millenaria della città di Arezzo. Di come Firenze, spaventata, abbia raso al suolo la nostra cittadella storica, posta in quello che oggi è conosciuto come il Prato, costruendo una moderna fortificazione militare sul colle più alto della città, per riuscire a dominarla. Insomma, una Fortezza costruita contro una città, per imbrigliare il suo popolo, non per proteggerlo.
Un viaggio affascinante alla scoperta di chi siamo oggi, lungo il quale ci accompagnano 5 ciceroni: l’architetto Maurizio De Vita, a capo dei lavori in fortezza, il Dott. Pierluigi Rossi, primo Rettore della Fraternita dei Laici, l’ex sindaco della città, nonché attuale consigliere del CSM, Giuseppe Fanfani, l’attuale sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e lo stesso Marco Giustini, la cui passione per la storia di Arezzo ha portato all’unione dei tre per questo lavoro. A fare da collante c’è poi l’inconfondibile voce narrante di Mimmo Strati, storica voce di Superquark.
Spesso è difficile ascoltare il nostro passato, soprattutto per i più giovani. Troppo immersi nel quotidiano, super efficiente e veloce, la storia ci sembra un disco che gracchia fastidiosamente, stonato e fuori tempo, pieno di battaglie vinte e battaglie perse che dopo un po’ ci fanno solo girare la testa. Ma se a raccontarci di tutto questo è il cinema, fresco e dinamico, capace di aggiornarsi e restare al passo anche in questi tempi controllati dai social, allora anche la storia, con le sue trasformazioni, può sedurci e affascinarci. Questo è un grande merito del lavoro fatto da Gaetano, che grazie anche alla collaborazione con l’Associazione Drone Arezzo, riesce a risucchiare lo spettatore in una dimensione magica, dove tutto prende vita e ci coinvolge, fino a lasciarci un po’ dispiaciuti quando il finale arriva così presto.
Il film è stato presentato ufficialmente il 10 giugno 2018 al Teatro Petrarca, alla presenza del sindaco Ghinelli. È passato poi tra i quartieri nelle settimane prima della giostra (bellissimi i costumi degli anni ’50 che Gaetano ci mostra), il Cinema Eden lo ha messo in programmazione, ma soprattutto, è stato ospitato in molte delle scuole superiori aretine, proiettato per 1200 giovani studenti, proprio a sottolineare anche la forte funzione pedagogica che un lavoro di questo tipo può svolgere in maniera molto efficace. Non è solo nella nostra terra che ha avuto successo, a novembre ha oltrepassato i confini continentali per sbarcare alla Design Week di Chengdu, in Cina.
Non siete ancora riusciti a vederlo, oppure lo scoprite soltanto adesso e vorreste saperne di più? Per fortuna non è mai troppo tardi! Potete trovare “La questione aretina” in dvd, distribuito in vari punti ad Arezzo (tra i quali Vieri Dischi, Spazio Seme, Caffè Vasari, Caffè dei Costanti, Cartolibreria la Fenice e presso l’edicola di Piazza San Jacopo), oppure ordinandolo direttamente da casa inviando un email a laquestionearetina@gmail.com.
Da adesso, passeggiando per il centro, provate a restare in ascolto anche voi.
di STEFANO BENNATI
STEFANO BENNATI
“Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose”. 27 anni, una laurea in lettere e una magistrale in scienze dello spettacolo, con la passione per il cinema e le arti. Nel tempo libero (molto) leggo libri e guardo film, la sera faccio finta di essere un giocatore di pallavolo, di notte guardo libri e leggo film.
Mi piacciono i calzini colorati.