Quando incontri Marco Brogi, Tommaso Francini e Giovanni Marchi per parlare del loro progetto, ti dicono che è nato con la voglia di stare insieme, e non stenti a crederlo: i tre si rimbalzano la palla della conversazione con evidente affiatamento.
“Siamo grandi amici da diversi anni”, racconta Giovanni. “Il nostro quarto moschettiere è Arturo Mugnai. Anche lui aveva lasciato la Val di Chiana come noi e sentiva forte il desiderio di restituirle quello che ci ha dato crescendoci: è ciò che abbiamo cercato di fare in questi due anni e mezzo.”
Ma cos’è ChianHub? Una comunità che oggi conta più di 85 volontari, una rete di connessioni tra persone, enti e istituzioni del territorio. “All’inizio era un network di professionisti per condividere competenze”, ricorda Tommaso. I contenuti sono disponibili sul loro sito: sostenibilità, sviluppo professionale e competenze digitali alcune delle aree toccate: “Ma ci siamo accorti che questo poteva creare distanza.” Così sono nate anche nuove declinazioni.
“Io la vedo come una cosa che si autoalimenta, nuovi stimoli arrivano grazie ai feedback e allo scambio”, continua Marco. Come il festival Chianaliberatutti dello scorso giugno: “Non era nelle idee iniziali: una tre giorni tra musica, talk e un museo con opere di artisti del territorio. Volevamo mostrare ai visitatori che intorno a loro ci sono un sacco di persone che hanno qualcosa da raccontare.”
“Un evento anche più provocatorio se vogliamo” – riflette Tommaso – “è stato portare a Bettolle una professionista di LinkedIn. Una cosa verticale, digital, focalizzata sull’ambito lavorativo credo non si sia mai vista dalle nostre parti.”
Molto apprezzamento (“è piaciuto un botto”) anche per l’iniziativa ai Licei Poliziani di Montepulciano: una trentina di incontri one to one con studenti di quinta, per parlare di com’è davvero fare l’università.
Infine c’è SeHaiBisognoChianHub: “Uno sportello ideato e creato da Arturo e il nostro team di psicologi, che per noi è un vanto. Dopo un primo colloquio orientativo, l’interessato viene indirizzato verso un percorso specifico con professionisti della Val di Chiana. L’intento è creare più consapevolezza sull’importanza della salute mentale.”
Parlando del podcast inaugurato lo scorso dicembre, Should I stay or should alò (il tema è decisamente attuale: terra d’origine, andare o restare?), mi spiegano: “”Non fa nessuna differenza per noi se le proposte vengono da chi è andato via, chi è restato o chi è arrivato: è l’unità d’intenti a fare la differenza. E non solo per dare: chiunque abbia un collegamento con la Val di Chiana potrebbe entrare nella rete, per beneficiare dello scambio che c’è all’interno. Già ora tra noi spesso diciamo: c’è qualcuno che ha esperienza nella tal cosa? C’è qualcuno che può darmi una mano? E nascono le idee. Lì si trova il vero valore aggiunto.
di VIVIANA RIZZETTO
IG: @chianhub
FB: ChianHub
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