Le parole più abusate del momento? Ripartenza, resilienza (oddio l’ho detto davvero!), smart working, positivo, negativo… Per uscire dal vortice dei luoghi comuni da pandemia, proviamo a rispolverare un termine che a sentirlo risuonare ancora una volta nelle orecchie forse vi farà pensare che siamo sprofondati nell’abisso delle banalità. Invece, lungi da noi proporvi su queste pagine dei cliché visti e riletti, vogliamo riproporvelo spinti dalla forza della copertina di questo numero, fomentati dall’energia che hanno messo le varie protagoniste per rendere al popolo di WEARE degli scatti così… Aretini, autunnali, caldi, sinceri.
Stiamo parlando della libertà; di essere chi o cosa volete. Non colorati oppure arcobaleno. Devoti al Natale o haters. Innamorati o incazzati… E poi aggiungete voi i tanti altri vari opposti (che poi si sa, si attraggono); in queste pagine c’è posto per tutt* e c’è un’incubatrice in grado di far conoscere i creativi del futuro e di raccontare le storie di quelli che da Arezzo sono già decollati da un pezzo.
E la copertina di WEARE #17 ne è il manifesto più vero.
Per tutto questo, grazie alla fotografa emergente Susanna Caperdoni, alla modella per caso Alice Zainab e alle nostre Cheyenne Mariotti e Martina Salvini che si sono occupate di fotografare e raccontare il backstage.
Un gran bel lavoro, libero e diverso!
editoriale di MELISSA FRULLONI
Vegetariana militante. Animalista convinta.
Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…