Quanto tempo abbiamo speso, magari in un supermercato, cercando di selezionare con cura una bottiglia di vino? Questa operazione è divenuta nel tempo una routine quotidiana della popolazione italiana e descrive perfettamente il profondo legame culturale e sociale che abbiamo con questo prodotto così antico; un legame che spesso dimentichiamo o semplicemente non approfondiamo.
É proprio nell’ambito della cultura vinicola, che ho avuto il piacere di poter intervistare nei locali della loro azienda, Bacco in Toscana, la famiglia Buricca al completo: i coniugi, Fiorenzo e Teresa ed i figli, Lucio e Francesco.
Quali sono le origini di Bacco in Toscana?
«Nasce dalla nostra grande passione e dalla nostra volontà in primis, di poter bere quotidianamente del vino di qualità ad un prezzo giusto. Nel marzo del 2005, approfittammo del pensionamento per costruire finalmente ciò che avevamo sempre sognato, forti dell’esperienza maturata negli anni presso la vigna della famiglia di Teresa ed apprendendo tutto il processo di produzione, partendo dall’impianto ed arrivando fino alla distribuzione. La nostra attività si lega alla vigna, solamente nell’ambito dell’esperienza pregressa, di cui abbiamo fatto tesoro. Per quanto riguarda il nome, è tratto da l’omonimo ditirambo del biologo aretino Francesco Redi in cui descrive tutti i vini toscani; mentre il logo, deriva da un’antica stampa di un paese toscano.»
Il vostro legame con la cultura vinicola sembra piuttosto profondo.
«Saper bere è saper vivere. Si possono assaporare certi gusti della vita solamente attraverso l’acquisizione di conoscenze specifiche e questo percorso, nel caso dei vini, ci porta a contatto con la natura e con il nostro fisico, spingendoci a creare un rapporto equilibrato e rispettoso nei confronti di entrambi. Sicuramente, portare avanti la tradizione di famiglia tramandata da più di sette generazioni, è un’altra motivazione importante.»
In cosa differite rispetto agli altri?
«Uno dei nostri obbiettivi è sempre stato quello di educare la clientela a non avere pregiudizi negativi sul vino sfuso e possiamo tranquillamente affermare di aver sempre offerto dei prodotti di alta qualità.
Le nostre ferie consistono nel viaggiare in lungo e in largo per il Paese, visitando cantine, conoscendone i proprietari e testando qualsiasi vino prodotto, così da poter offrire poi alla clientela il meglio che si possa trovare in circolazione, raccontando persone, storie e passioni; siamo arrivati anche in Francia per poter selezionare alcuni champagne prodotti da piccole aziende del posto. É una spesa enorme di tempo e di energie, ma lo abbiamo sempre fatto con molto piacere, perché amiamo questo lavoro. Persino quando dobbiamo rifornirci, andiamo personalmente a ritirare i vini, e controlliamo accuratamente che rientrino negli standard qualitativi da noi prefissati, sempre rispettando il produttore. Forniamo poi un servizio di magazzino per i ristoranti che ci scelgono, con la possibilità di poter selezionare i vini giusti da abbinare ai piatti dei menù.»
Novità dell’ultimo anno?
«Grazie alla grande richiesta da parte dei nostri clienti, abbiamo creato un apposito corso di formazione a numero chiuso che ha riscosso un notevole successo, portando persino alcuni “allievi” a chiedere di poterlo ripetere, dato che non avevamo previsto un livello successivo… Altra recentissima novità, è stata la nostra adesione al servizio di consegne a domicilio tramite l’applicazione Deliveroo, proposta e realizzata da Lucio e Francesco.»
Ci raccontate qualche curiosità sulla famiglia Buricca?
«Teresa, quando un cliente viene in negozio per scegliere un vino, adora raccontarne la storia, l’esperienza nella cantina di produzione ed il ricordo delle sensazioni provate nell’assaggiarlo; questa sua peculiarità, ha portato Francesco ad inserire nel nostro nuovo sito, un invito a venirci a trovare per ascoltare le “Storie di vino”. Quello che però solo in pochi sanno, è che siamo stati tra i primi negozi ad utilizzare i bag in box e per questo abbiamo deciso di registrare il marchio del nostro personalissimo “Bacco in box”.»
Grandi stories da Bacco, che quelle di insta scansati proprio… Non vi resta che andare in enoteca e preferire ai social, un buon bicchiere di vino.
di LORENZO STIATTI
Credits Andrea Zandrelli
Via Marco Perennio 50/c
IG e FB: baccointoscana